Santorso (Vicenza), 17 ottobre 2020 – La Funzione Pubblica della Cgil di Vicenza e provincia che rappresenta anche i lavoratori della sanità, interviene con una nota molto dura sulla situazione dell’ULSS 7 Pedemontana. Al sindacato sono molto preoccupati in vista della seconda ondata di covid-19. E si domandano: “ma con tutte le carenze che annovera l’Ulss 7, le strutture reggeranno un 0’altra ondata di covid-19?
Seconda ondata dell’emergenza sanitaria da Covid-19: l’Ulss 7 Pedemontana è preparata?
Stiamo assistendo, giorno dopo giorno, a una crescita importante di ricoveri e sorveglianza sanitaria a domicilio dei contagiati da Covid-19 nell’Ulss 7 Pedemontana, e siamo molto preoccupati.
Nei giorni scorsi l’Azienda ha inviato alle Organizzazioni Sindacali comunicazione relativa alla riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, riorganizzazione che definisce incremento e riqualificazione delle aree di degenza e dei posti letto ma, all’inter- no di questa riorganizzazione, non risultano chiare e trasparenti le modalità di gestione del personale sanitario, tecnico e amministrativo, sia per quanto riguarda la dirigenza che per quanto riguarda il comparto. Su questo fronte, ormai da settimane la Funzione Pubblica CGIL di Vicenza incalza l’Azienda per ottenere un incontro, per avere chiarezza su quali misure si intende adottare nella riorganizzazione dei servizi, per essere pronti a garantire, in caso di una seconda ondata del virus, la necessaria sicurezza a cittadini e lavoratori. Questo anche in previsione delle complicanze influenzali che ogni anno si ripresentano nel periodo invernale e che devono fare i conti con un numero insufficiente di posti letto in par- ticolare all’Ospedale di Santorso, come denunciamo ormai da anni.
Da marzo chiediamo che l’Azienda provveda ad assumere personale, anche per far fronte alle croniche carenze di organico dovute a pensionamenti, dimissioni e assenze prolungate. Ci è stato risposto che sono state effettuate 100 nuove assunzioni, ma non vi è traccia di quali siano i servizi a cui i neo-assunti sono stati assegnati, mentre le carenze di organi- co continuano ad essere sotto gli occhi di tutti.
Abbiamo chiesto maggiore cura e capillarità nella comunicazione ai dipendenti coinvolti nelle riorganizzazioni, ma di questo nulla ci risulta sia stato fatto. Abbiamo chiesto riscontro in merito alla presenza di scorte adeguate di dispositivi di protezione individuale per il personale, chiedendo contestualmente regole chiare e semplici per la loro distribuzione al personale. Anche su questo, ad oggi nessuna risposta.
I mesi che abbiamo alle spalle sono stati molto difficili per tutto il personale delle Ulss, impegnato in prima linea per combattere il virus e continuare a garantire assistenza e ad abbattere quelle liste di attesa che, durante il lockdown, hanno visto un’ulteriore impennata. Ebbene, la nuova ondata del virus è ormai iniziata e continuiamo a raccogliere segnalazio- ni, disperate e preoccupate, da parte di moltissimi lavoratori sulla situazione all’interno di diversi reparti e servizi.
Il Dipartimento di Prevenzione, al cui interno è attivo il servizio di monitoraggio e tracciamento dei contagi da Covid-19, attivo 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno, si trova in condi- zioni di ormai cronica carenza di personale, dovendo al contempo garantire altri importanti servizi ordinari, come campagne vaccinali, percorsi di educazione alla salute rivolti alla cit- tadinanza, controlli nel territorio sui luoghi di lavoro. Ebbene, non viè stato alcun potenziamento di questo importante servizio, mentre le poche assunzioni effettuate non hanno fat- to altro che recuperare, in modo del tutto parziale, i vuoti precedenti.
Allo stesso modo, non ci risulta sia stato implementato l’organico nei servizi territoriali di assistenza domiciliare integrata per l’intera Ulss 7, neppure nell’Altopiano di Asiago, nonostante fossero previste a livello nazionale indicazioni precise per il potenziamento del servizio su tutto il territorio.
In Ospedale a Santorso, punto di riferimento nella gestione dei pazienti Covid positivi per tutto il territorio dell’Ulss 7 Pedemontana, non vi è chiarezza nella gestione del Dipartimento di Medicina, dove sono ricoverati sia pazienti positivi al virus che pazienti “ordinari”, dove solo alcuni giorni fa è stata predisposta l’area di terapia semi-intensiva in un contesto di difficile gestione a livello logistico (per la difficoltà a garantire percorsi e spazi adeguati), dove non vi è stata alcune rotazione del personale, messo a dura prova in questi mesi sia dal punto di vista psicologico che fisico.
Il personale dei Pronto Soccorso si prepara alla nuova ondata di accessi da parte di pazienti con sintomi da Covid-19, mentre è alle prese con l’implementazione di nuove proce- dure regionali per la gestione degli accessi (triage) che richiederebbero la presenza di per- sonale medico che, come da tempo denunciamo, è in numero del tutto insufficiente ed è soggetto a continuo turnover.
Si tratta di alcuni esempi che danno il segno di come, nonostante fosse del tutto prevedibile una nuova ondata del virus e quindi l’esigenza di una programmazione chiara e condivisa delle risposte organizzative da mettere in campo, l’Azienda stia riorganizzando i servizi all’insegna di interventi “a spot” e senza che vi sia stata un’efficace campagna di reclutamento di personale, situazione che rischia ora di mettere ulteriormente sotto stress il sistema.
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