Marghera (Venezia), 3 luglio 2020, ore 13,30 – “Nonostante tutto faccio gli auguri a questo signore che è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Vicenza, chissà che vada tutto bene e abbia capito gli errori che ha fatto!” Lo afferma il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia oggi in diretta da Marghera (ore 13, 30 circa a fine conferenza) riferendosi al dirigente della Lasejet di Poiana Maggiore che tornato dalla Serbia e verificato di essere positivo al Coronavirus ha continuato a frequentare il posto di lavoro, feste private e pure un funerale. Non solo ha pure rifiutato il ricovero al San Bortolo come gli era stato prospettato dai medici. E ora la sua situazione è davvero grave!
DATI aggiornati su COVID-19 in Veneto
- Tamponi effettuati in veneto: 993.700
- Casi di positività rilevati ad oggi: 19.214 + 5 nelle ultime ore dal focolaio di Poiana Maggiore
- Casi in isolamento ad oggi: 737
- Totale morti da inizio epidemia: 2024
- Ricoverati ancora: 171, di questi 19 risultano positivi
- Ricoverai in terapia intensiva: 8
- Dimessi: 3610
LA DIRETTA DEL PRESIDENTE ZAIA
La conferenza stampa inizia alle 12,30 e si inizia con l’aggiornamento dei dati.
“Sta accadendo quello che avevo preannunciato – afferma rammaricato Zaia – ! Da rischio basso siamo tornati a rischio elevato!” A contribuire i casi dei giorni scorsi a Feltre e quelli scoperti ieri e l’altro ieri a Poiana Maggiore (Vicenza).
Prosegue il Presidente: “Non si può continuare ad andare in giro senza mascherine a partecipare di fatto ad assembramenti: per forza succede che si ritorni indietro. E purtroppo annoveriamo una categoria di irresponsabili che infarciscono i social di informazioni fasulle che rischiano ancora di far morire altre persone!”
“Questa epidemia è una cosa seria, sono stanco di ripeterlo – ha sottolineato Zaiia – . Guardate che i problema del coronavirus sono i postumi: problemi cerebrali, polmonari, renali perdita delle mobilità, ecc … tutto a causa delle micro trombosi”.
“E se continuiamo di questo passo – sentenzia il Presidente – il virus in ottobre ci sarà e la sua ripresa sarà forte, non ce ne sarà per nessuno!”
Zaia prosegue dicendo che ai comportamenti degli irresponsabili da socialnetwork si sommano altri comportamenti di chi pensa che sia solo un’influenza come un’altra e che si comporta senza senso civico.
I 5 POSITIVI DI POIANA
E si arriva ai nuneri e alla vicenda perfettamente ricostruita della situazione dei 5 positivi di Poiana Maggiore: 3 nel Vicentino (1 ricoverato al San Bortolo in terapia intensiva), 1 nel Veronese e 1 nel Padovano. A questo si sommano gli isolati (per precauzione) che dovranno restare in quarantena perché venuti a contatto con i positivi: 52 nel Vicentino e 37 nel Veronese.
LA STORIA DEL FOCOLAIO DI POIANA
Il Presidente racconta la storia ricostruita dalle autorità sanitarie locali della vicenda del focolaio di Poiana Maggiore (Vicenza).
Il “paziente zero” è un cittadino che torna il 25 giugno da una trasferta di lavoro in Serbia con altre due persone (dopo si scopre che erano in 4). Lo stesso giorno del ritorno 25 giugno ha i sintomi del Covid-19. Il 26 e 27 giugno ha contatti in ambito lavorativo (in Laserjet Srl?), va ad una festa privata (a Gambellara?), va pure ad un funerale (Grisignano di Zocco?), vede gente al lavoro e in paese a Poiana. Il 28 giugno si aggrava e si reca al pronto soccorso di Noventa Vicentina: il tampone risulta positivo. Viene trasferito al San Bortolo di Vicenza dove gli viene proposto il ricovero, ma lo rifiuta! E continua a fare la sua vita. Questo cittadino viene ricoverato dopo forti insistenze dei medici il 1 luglio 2020 con il SISP che si reca a casa sua per portarlo in terapia a Vicenza. Ora è in rianimazione!
Viaggia in Serbia con il ricoverato il “paziente 1” a cui alle ore 17 del 30 giugno viene diagnosticata la positività al coronavirus.
Il 1 luglio 2020 viene diagnosticata la positività anche al “paziente 2” il terzo uomo del viaggio di lavoro nei Balcani.
Nel frattempo si scopre anche il “paziente 3” il quarto uomo in viaggio: anche lui positivo però fuori Ulss ovvero nel Veronese presso l’ULSS 9 Scaligera. E’ da qui che si viene a sapere la causa del contagio: il gruppo è stato a contatto in Serbia con alcuni operai serbi e bosniaci tra cui un 70enne che oggi risulta ricoverato per Covid-19.
E si arriva anche al “paziente 4” che il 29 giugno arriva con sintomi da covid-19 all’ospedale di Schiavonia (Ulss 6 Euganea) e risulta positivo: si tratta di una donna che ha incontrato il ricoverato a Vicenza dirigente della Laserjet.
IL COMMENTO DI ZAIA
“Vi rendete conto – si domanda retoricamente davanti ai giornalisti Luca Zaia – a chi siamo di fronte? A persone che sapevano di aver incontrato un contagiato, sapevano di essere contagiati e hanno continuato a fare la vita normale di tutti i giorni! e in alcuni casi c’è pure un atteggiamento omertoso sui fatti!”
LUNEDI’ ARRIVA UNA ORDINANZA REGIONALE SEVERISSIMA
Luca Zaia, presidente del Veneto annuncia per lunedì un’ordinanza regionale per inasprire le REGOLE: “se fosse per me un positivo non può andare in giro, voterei per la carcerazione!”, ha affermato al microfono.
“Sono convinto – sottolinea Zaia – che ci debba essere un trattamento sanitario obbligatorio con ricovero coatto per chi è positivo e pure sta male!”, ma naturalmente qui ci vuole una legge nazionale. E poi: “bisogna essere severissimi con gli isolamenti fiduciari, lo chiedo alle autorità sul territorio”. “Ho dato disposizione ai SISP di essere drastici e ai dg di passare alle denunce”.
“Altrimenti si va allo schianto”, sentenzia Zaia!
“Qui siamo di fronte a un centinaio di persone in isolamento – spiega – perchè dei sintomatici e asintomatici hanno voluto fare la vita di sempre: questi sono stati irresponsabili!
Per uscire dal Covid – conclude Zaia – ci vuole senso civico. in questa vicenda capite bene che non c’è stato proprio!”
PERCHE’ NON E’ STATA RISPETTATA LA QUARANTENA NEL RIENTRO DA UN PAESE EXTRA UE?
Durante la conferenza stampa Luca Zaia si è anche chiesto del perché queste persone che rientravano da un paese extra UE non avessero rispettato la quarantena come tutti. La Serbia e gli altri paesi attraversati (repubblica Srpska e Bosnia) è fuori dal patto europeo di Schengen!