Vicenza, 9 ottobre 2020 – Pubblichiamo un intervento di Francesco Celotto, ex vicepresidente Associazione soci banche popolari venete, e socio di Veneto Banca, sulle ultime notizie riguardanti i “rimborsi”
“Leggo tra l’incredulo e lo stupito sulla stampa e sui social media le strombazzanti e altisonanti dichiarazioni di alcuni dei rappresentanti delle associazioni dei soci di Veneto Banca e BPVi.
Festeggiano come bimbi felici il fatto che ben 2000 su oltre 144.000 risparmiatori hanno ricevuto i primi rimborsi provenienti dal FIR ( Fondo indennizzo risparmiatori) per un importo pari a 1.000.000 di euro ovvero ben 500 euro a cranio, pari ad un acconto del 40% di quanto risarcibile.
Il risarcimento erogato ad oggi corrisponde allo 0,068% del totale richiesto pari a 1,45 miliardi.
E questi festeggiano!
Mi chiedo se continuiamo di questo passo quando vedranno i soldi sul conto gli altri 142.000 e passa risparmiatori truffati e soprattutto quanti soldi vedremo di quello che abbiamo richiesto, ricordando comunque che il Fir riconoscerà un importo massimo pari al 30% di quanto investito in azioni delle ex popolari venete.
Vorrei sapere davvero quanti denari siano disponibili sul FIR e in quanto tempo pensano di completare la operazione risarcimenti.Invece temo che proseguiranno distribuendo briciole che comunque renderanno felici i vari Miatello, Arman e allegra compagnia.
Questa sembra più una operazione di (basso) marketing politico orchestarta dal M5S Veneto in particolare dal furbo ministro senza portafoglio (e si vede) D’Incà dopo la malparata delle elezioni regionali da cui è uscito con le ossa rotte raccogliendo solo il 2,7% dei voti.
Una mossa per farsi belli (si fa per dire) di fronte alle associazioni dei soci delle Popolari Venete.
Per carità meglio iniziare anche da 1 milione di euro ma insisto vorrei da D’Incà delle risposte in merito a queste due domande:
1) di quanti soldi dispone davvero il FIR?
2) quando verranno completati tutti i risarcimenti (30% del totale richiesto)?
Le briciole non fanno felici nessuno e risarcimenti medi pari a 500 euro non risolvono alcun problema visto che Miatello spesso parla di emergenza sociale.
Con 500 euro si compra forse la spesa per una famiglia un mese e poi?
Attendo dal ministro D’Incà e dal sottosegretario Villarosa una sollecita risposta anche a nome dei tanti soci truffati e non ancora risarciti”.
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Ahi ahi ahi se non ci fosse stato Villarosa non ci sarebbe stato il fondo è se foste venuti alla giornata a curtarolo avreste avuto queste risposte. Chissà cosa c’è dietro i vostri articoli per dare falò affermazioni