Venezia Marghera, 27 maggio 2021 – Anche agli sportelli di Federconsumatori delle province del Veneto è possibile aderire alla “class action” messa a punto dall’associazione dei consumatori per rivendicare il diritto di tanti risparmiatori che hanno investito i loro danari per 30 anni nei buoni fruttiferi postali. Una norma di legge a contratto stipulato ha stabilito che gli interessi sarebbero stati ridotti. E alla riscossione i risparmiatori si trovano una cifra inferiore di quella che si aspettavano.
“Tutto ciò evidentemente non è giusto – afferma Claudia De Marco presidente di Federconsumatori di Treviso – e per questo a livello nazionale la nostra associazione ha deciso di avviare una class action: un’azione legale collettiva in cui il singolo risparmiatore/consumatore spende una cifra bassa per far valere i suoi diritti!” E tutte le norme nazionali e internazionali sono dalla parte del risparmiatore.
Per aderire si può compilare la pre-adesione sul sito www.serieq.it , o ci si può recare in uno sportello di Federconsumatori con i riferimenti del proprio buono fruttifero postale: tutti gli sportelli nei capoluoghi e nelle città del Veneto sul sito www.federconsveneto.it
IL PODCAST SULL’ARGOMENTO di Federconsumatori del Veneto
Ascolta “Federconsumatori – 02 – Buoni fruttiferi postali: una class action” su Spreaker.
IN DETTAGLIO L’OGGETO DELLA CLASS ACTION SUI BUONI POSTALI FRUTTIFERI
Ci spiega Claudia De Marco, esperta della Federconsumatori del Veneto: “La questione dei buoni postali fruttiferi è annosa sotto vari punti di vista e deriva, di fatto, da una norma del 1973.
In quell’anno, infatti, è stata emanata una legge che permetteva al Ministero del tesoro di abbassare il tasso di interesse anche su buoni già emessi, cosa che, poi si è puntualmente verificata a giugno 1986 con un provvedimento che h interessato le serie M, N, O, P con effetto retroattivo.
Si trattava di buoni trentennali emessi a partire dal 1984; quindi, è dal 2014 che Federconsumatori è impegnata nella tutela dei cittadini che avevano scelto di investire i propri risparmi in BPF e che, al momento della riscossione si sono visti riconoscere importi inferiori al previsto.
E’ una forma di investimento che spesso coinvolge anziane. Altre volte, invece, si sono rivolte a noi persone che avevano ricevuto in dono questi buoni dai nonni.
Negli anni sono state avviate svariate azioni di tutela su tutto il territorio: cause pilota con esiti diversificati e non omogenei, ricorsi all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) e, da ultimo, la class action.
La class action riguarda i buoni serie Q, “pura” emessi fra il 1986 e il 1995 e riscossi entro il 19/05/2021: si tratta di una possibile platea di circa 250.000 risparmiatori.
La contestazione verte sul calcolo degli interessi dal 20° al 30° anno: qui Poste non applica i tassi fissi previsti sul retro del buono”.
PER ADERIRE C’E’ UN SITO APPOSITO
Aderire è molto semplice: basta compilare la pre-adesione sul sito http://www.serieq.it inviandoci tutti i dati necessari.
Ovviamente, chi è in difficoltà con i mezzi tecnologici può rivolgersi agli sportelli di Federconsumatori presenti su tutto il territorio.
“La class action ci permette di far valere in un’unica azione e con costi estremamente contenuti i diritti di tanti piccoli risparmiatori – conclude Claudia De Marco – , che altrimenti non avrebbero possibilità di essere tutelati, visti i costi ed i rischi delle cause individuali”.