Vicenza, 7 ottobre 2020 – Con l’evento “L’evoluzione tecnologica digitale e le sue implicazioni per il mondo del lavoro”, contestualmente all’inaugurazione anno accademico ITS Meccatronico Veneto e ITS LAST, si è aperto ieri mattina (6 ottobre) CI.TE.MO.S.
Ad ospitare la quarta edizione festival dedicato a CIttà, TEcnologia, Mobilità Sostenibile organizzato da Confartigianato Impresa Vicenza, è la Basilica Palladiana (nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e distanziamento sociale) con possibilità comunque di seguire in streaming tutti gli eventi.
Dopo il saluto del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, e l’augurio di buon lavoro del presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti, ad aprire i lavori dei quattro giorni è stato Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza. Assente per impegni istituzionali, il Ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli ha inviato un lungo messaggio a Confartigianato in cui ha ricordato, tra l’altro, come “(…) Sarà essenziale anche concentrarci sullo sviluppo di città intelligenti e sostenibili dove l’utilizzo della tecnologia è già la leva in grado di avviare e condurre nuovi modelli di organizzazione per i trasferimenti di persone e merci. (…) per questo ritengo che iniziative come CI.TE.MO.S, coinvolgendo tutti i portatori di interessi di questo comparto, siano essenziali e propedeutici disegnare gli scenari del futuro dove sia possibile la piena sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Occorre uno sforzo congiunto di istituzioni, imprese, corpi intermedi, cittadini e soprattutto dei giovani qui presenti cui abbiamo il dovere di lasciare il miglior mondo possibile”.
“Peccato che il Ministro Patuanelli, non abbia potuto essere presente, gli avremmo raccontato con orgoglio di una realtà imprenditoriale che, anche con eventi come questo, intende dare il contributo al benessere delle comunità in cui opera e al Paese in generale. Imprenditori che della tecnologia e della sostenibilità fanno carte vincenti della propria attività”, ha commentato Bonomo.
Sul tema oggetto dell’incontro sono intervenuti, moderati da Massimo Sideri editorialista de Il Corriere della Sera e direttore di Corriere Innovazione,
Lorenzo De Michieli, direttore Rehab Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia; Giorgio Spanevello, direttore ITS Meccatronico Veneto, e Laura Speri, direttrice ITS LAST Logistica Ambiente Sostenibilità Trasporto.
Dopo l’interessante escursione, a cura di De Michieli, nel mondo della robotica “umanoide” sviluppata soprattutto come ausilio nell’ambito sanitario e della riabilitazione, ma con prospettive di applicazione anche all’interno del mondo produttivo in particolar modo per svolgere i lavori “usuranti” e ripetitivi, il dibattito è entrato nel vivo.
NEGLI ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITC) SI IMPARANO I LAVORI DEL FUTURO
Se, come ha illustrato De Michieli, la macchina cambia tipologia del lavoro quali saranno i lavori del futuro a fronte di una tecnologia in forte accelerazione?
Una domanda girata a Giorgio Spanevello, direttore ITS Meccatronico Veneto, e Laura Speri, direttrice ITS LAST Logistica Ambiente Sostenibilità Trasporto. Gli ITS – Istituti Tecnici superiori sono realtà attive da una decina di anni che erogano corsi post diploma biennali in cui la parte teorica vede nei panni di docenti personale proveniente dal mondo dell’impresa ed è prevista anche una corposa parte pratica con periodi in azienda, stage ed esperienze all’estero. Un percorso formativo che consente ad oltre il 90% dei diplomati di trovare lavoro subito proprio perché “risponde alle necessità di job description delle imprese da un lato e dei desiderata dei ragazzi dell’altro”, ha spiegato Speri.
“Una sorta di ponte tra diploma e mondo del lavoro; si tratta di realtà che rispondono ad un bisogno formativo in tema di tecnologia che non sempre può essere soddisfatto, non per colpa loro, nelle scuole superiori e nelle università e gli ITS fanno tutto ciò senza sovrapporsi a quest’ultime né mettendo in discussione l’importanza del sapere teorico”, ha aggiunto Spanevello.
“Quello che dobbiamo fare è accompagnare la transizione ad un mondo più tecnologico e digitale e non farci guidare. Per questo credo che, più che cercare di fare un elenco di quali saranno i lavori del futuro, tra l’altro difficile visto il ritmo di progressione delle tecnologie, è importante che i ragazzi abbiano competenze, voglia di fare e passioni. Grazie a questi requisiti si può avere una mente aperta e quindi trovare la propria strada”, ha proseguito Spanevello.
“Certe competenze – ha aggiunto Speri- saranno date sempre più per scontate, pensiamo a quelle digitali o alla conoscenza delle lingue, altre però vanno recuperate. Pensiamo a tutte quelle ‘competenze trasversali’ e di relazione che, per lavorare bene e con gli altri, sono altrettanto importanti”.
CI.TE.MO.S. prosegue fino al 9 settembre. Gli incontri sono ad entrata libera, salva iscrizione via eventbrite attraverso il sito dell’evento (www.citemos.it) dove si trovano tutti i dettagli degli incontri, le modalità di partecipazione, i relatori e i moderatori dei singoli eventi.
Vai alla pagina facebook e lascia il tuo “like” per rimanere aggiornato