Dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza regionale 2025-27, della relativa Nota di aggiornamento e della Legge di stabilità regionale 2025, il Consiglio Veneto, nel corso della seduta odierna (17 dicembre 2024), ha approvato con 33 voti a favori, 9 contrari e 2 non partecipanti il progetto di legge regionale n. 300 “Collegato alla Legge di stabilità regionale 2025”, relatore il presidente della Commissione bilancio Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani.
I CONTENUTI INIZIALI
La versione iniziale del provvedimento, deliberato dall’esecutivo lo scorso agosto, contemplava nove articoli finalizzati a innovare l’ordinamento regionale con disposizioni aventi riflessi sul bilancio veneto per attuare il Defr. Successivamente sono state aggiunte ulteriori disposizioni a seguito della presentazione di una manovra emendativa da parte della Giunta. Il Collegato, quindi, stabiliva, tra l’altro, l’abrogazione della norma che prevede il versamento da parte dei comuni e delle Ater dello 0,4% relativo al valore locativo degli alloggi (da cui derivano minori entrate per 4,9 mil di euro); l’organizzazione di attività a rilevanza internazionale per 70mila euro; l’istituzione della Conferenza dei Sindaci del Polesine Superiore (ovvero, nell’area del distretto della giostra) con un contributo di 250mila euro nel triennio 2025-27; l’organizzazione dell’evento ‘L’Italia delle Regioni – Festival delle Regioni e delle Province autonome’ per 600mila euro nel 2025; il conferimento alle Province delle funzioni non fondamentali in materia di difesa del suolo, con un finanziamento di 2 mln di per ciascun esercizio; il finanziamento dell’Osservatorio regionale degli appalti per 200mila euro per ciascun esercizio; il contributo straordinario al Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di 2 mil di euro nel biennio 2026-27; 105 mil di euro nel biennio 2025-26 per interventi di sviluppo del sistema infrastrutturale viario veneto; il finanziamento della cd. legacy delle opere olimpiche per 1 mln per ciascun esercizio del triennio. A seguito delle modifiche illustrate dall’esecutivo in Prima commissione il 26 novembre scorso, sono state introdotte ulteriori previsioni: un contributo da parte della Regione a favore del Comitato Organizzatore dei Giochi olimpici invernali del 2026, stimato nella misura massima di 7,5 milioni di euro nel triennio; lo stanziamento di 50mila euro in vista della partecipazione della Regione quale socio fondatore del soggetto giuridico che assumerà funzioni di referente per il Sito Unesco “Città di Vicenza e ville del Palladio nel Veneto”; un contributo straordinario di 500mila euro nel 2025 al comune di Castelfranco Veneto, finalizzato alla ristrutturazione del complesso ex cinema Pio X; 1 milione di euro per ogni esercizio del triennio 2025-27 ai fini del supporto dell’attività di Veneto Agricoltura; stessa cifra nel ’25 per il sostegno a programmi di ricerca in sanità; un contributo straordinario di 2,5 milioni di euro per opere di adeguamento dei macelli di proprietà pubblica sul territorio regionale per eseguire attività di macellazione di ungulati domestici e selvatici e di lavorazione delle carni di selvaggina selvatica abbattuta; un contributo straordinario di 6 milioni di euro per ciascun esercizio del triennio destinati a riqualificare gli impianti sportivi su ghiaccio in Veneto, ovvero a realizzare nuovi impianti; 800mila euro per ciascun esercizio per accordi tra i comuni veneti del lago di Garda per la gestione associata di funzioni in materia di demanio lacuale; un contributo di 1 milione di euro nel ’25 destinato alle aziende agricole di montagna.
CAMANI (PD): FALLIMENTO SU TRE FRONTI
La capogruppo del PD Vanessa Camani ha fatto riferimento “Alle tre richieste, già illustrate durante le scorse settimane, destinate a favorire un confronto costruttivo sui contenuti nella manovra di bilancio, ovvero: evitare sprechi o piccole operazioni di cabotaggio personalistico; tratteggiare la linea politica della maggioranza nell’ultimo anno di legislatura; affrontare le emergenze che a nostro giudizio attendono una risposta. Prima di vedere gli esiti della manovra emendativa, l’impressione è che siamo di fronte a un fallimento sui tre fronti. Quali dovrebbero essere, invece, le priorità? L’area disabilità, questione irrisolta con conseguenze sui bilanci degli enti locali; il tema degli Ambiti territoriali sociali: quest’anno devono entrare in funzione, ma i fondi a bilancio appaiono insufficienti; l’attenzione al mondo delle imprese; infine, non c’è una parola e un euro a bilancio sulle aggressioni al personale sanitario. Nel complesso, il giudizio sul provvedimento è di inadeguatezza”.
Su questi temi è intervenuta anche la vicepresidente della Commissione bilancio Chiara Luisetto (Pd), con particolare, ulteriore riferimento all’avvio problematico degli ATS, mentre l’esponente dem Andrea Zanoni ha posto in evidenza – anche alla luce del presidio organizzato dalla CGIL nei pressi di palazzo Ferro Fini, seguìto da un incontro tra le delegazioni sindacali e consiliari, circostanza a proposito della quale era intervenuto anche il consigliere del Pd Jonatan Montanariello – le modifiche anticipate dal governo “Al Codice degli appalti e alle ricadute in termini di trasparenza e sicurezza sul lavoro”, tema ripreso dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Baldin, che ha auspicato l’incremento degli organici dello Spisal. In sede di discussione generale è intervenuto anche il capogruppo di Europa Verde Renzo Masolo che ha stigmatizzato “L’assenza, nel Collegato, di una visione a lungo termine rispetto alle sfide del futuro: il provvedimento appare piuttosto un patchwork che affronta emergenze immediate, tranne alcune eccezioni, e che dà l’idea di una programmazione destinata a non andare oltre l’ultimo anno di mandato”.
OSTANEL (VCV): MANCANO FONDI PER GLI ALLOGGI SOCIALI
Il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni, nel ripercorrere questi temi, ha aggiunto: “Viviamo l’emergenza e quindi lavoriamo in difesa”, mentre la capogruppo de il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel ha fatto riferimento in particolare alla situazione di Ater ed Esu e all’insufficienza dei fondi previsti.
Dopo gli interventi dell’assessore Manuela Lanzarin sui temi sociosanitari e in particolare sugli infortuni sul lavoro e sul ruolo degli Spisal – ricordando a tal proposito il lavoro di aggiornamento del piano strategico con il coinvolgimento delle parti datoriali e sindacali, concluso due settimane fa – e dell’assessore Cristiano Corazzari – che ha ricordato gli investimenti sull’edilizia residenziale pubblica e sulle proposte di soluzione degli sfitti relative al piano strategico sull’Erp che sarà prossimamente esaminato dalla commissione consiliare competente -, l’assessore Francesco Calzavara ha ribadito che “Il bilancio riesce a trovare risorse in continuità rispetto all’azione di governo iniziata nel 2020, garantendo piena copertura alle iniziative degli assessorati, alle borse di studio, al cofinanziamento della programmazione europea, nel quadro di un Veneto che continua a essere trainante nel paese, competitivo grazie anche alle politiche regionali, e che deve rimanere attrattivo anche attraverso la l’organizzazione o la partecipazione a grandi eventi come le Olimpiadi di Cortina o l’expo di Osaka”.
BEN 194 EMENDAMENTI
Si è quindi passati alla manovra emendativa con 194 emendamenti depositati, saliti poi nel corso della serata a 202. Alle 20, quando il presidente Ciambetti ha sospeso la seduta per un’ora erano stati votati 96 emendamenti. La ripresa dei lavori è stata segnata da un clima disteso con l’aula che ha proceduto a ritmo sostenuto l’esame della manovra emendativa e il voto dell’articolato procedendo speditamente sino alle 23,20 quando sono iniziate le dichiarazioni di voto non senza tensioni che hanno costretto il presidente a sospendere ripetutamente la seduta. Elisa Venturini ha ribadito la posizione di non partecipazione al voto del gruppo di Forza Italia “per un fatto di coerenza rispetto alla posizione espressa in precedenza. Noi abbiamo votato e siamo a favore del programma di questa maggioranza, lo abbiamo fatto quattro anni fa, quando ci siamo insediati, sosteniamo il Presidente Zaia e condividiamo in ogni ambito gli obiettivi, tanto è vero che abbiamo votato il DEFR e la Nota di aggiornamento al DEFR. Il punto sul quale noi abbiamo espresso la nostra grande difficoltà è l’aumento, l’incremento dell’aliquota dell’addizionale IRAP e a fronte di questo abbiamo difficoltà nel partecipare al voto. Questo non significa che non vogliamo essere parte del centrodestra. Anzi, abbiamo espresso la nostra posizione, che è una posizione identitaria. Non abbiamo niente a che fare con la sinistra, con il PD e quindi, in base alla nostra posizione, semplicemente noi esprimiamo quello che è il nostro punto di vista e la nostra essenza di partito”. Vanessa Camani del Pd ha replicato immediatamente; “secondo me in politica un peccato capitale è l’ambiguità, consigliera Venturini. Come si diceva una settimana fa, vorrei che fosse chiaro, perché il Partito democratico ha tanti difetti, ma non è ambiguo, noi non siamo nemici di nessuno, ma ribadiamo di essere chiaramente alternativi a questa maggioranza di destra. Il fatto che per la seconda volta in quest’Aula, nel giro di una settimana, la maggioranza dimostri con un voto non uniforme di non esistere più in questa Regione è un fatto politico, che non può essere nascosto dietro dichiarazioni di facciata” Camani poi ha motivato il voto contrario del suo gruppo ”che non è un voto contro perché non ci avete dato tutti gli emendamenti che volevamo, ma è un voto contro perché abbiamo una lettura diversa della società veneta e delle soluzioni da mettere in campo, voteremo contrariamente no a questo collegato alla legge di bilancio, sottolineando certamente lo spirito collaborativo e costruttivo che pensiamo sia stato recepito nei nostri emendamenti, in quelli accolti e quelli no, perché la collaborazione non si dimostra soltanto portando a casa gli emendamenti approvati, ma anche e soprattutto offrendo degli spunti alla discussione. E io spero che venga riconosciuto anche da questa maggioranza che nelle centinaia di emendamenti che abbiamo presentato non c’è mai stato uno spirito ostruzionistico, ma semmai una voglia e una necessità di rappresentare un punto di vista sulla Regione, alternativo, e di contribuire in maniera proficua al confronto, che non finisce oggi, che non finisce con questa legislatura, e che tra i tanti dubbi che vedo aleggiano in quest’Aula, chiaramente so già da che parte vedrà schierato il Partito democratico e le forze di centrosinistra riformiste, che non si fanno né comprare né sono in vendita”.
Renzo Masolo (Europa Verde): “Nello stesso tempo il mio Gruppo, il Gruppo Europa Verde, ha manifestato, spero chiaramente, ma cercherò di essere sempre più chiaro quando ne avrò la possibilità, una differente prospettiva, una differente visione, un differente approccio nei confronti del futuro e delle risoluzioni dei problemi che sono del futuro. Ma questo non vieta il fatto di fare in modo che questa sera ci possano essere delle proposte che non vengono accettate, ma delle proposte che possono anche essere recepite, perché possono arricchire. A me dispiace, ma dispiace veramente tanto sentir dire da qualche collega: avete fatto la spesa. Non abbiamo fatto la spesa, abbiamo fatto in modo che la nostra Regione possa avere qualcosa di più e avere qualcosa di più di condiviso. Questo io penso che sia una cosa positiva” Elena Ostanel (Veneto he Vogliamo) spesso contestata dai banchi della maggioranza al punto tale da costringere il presidente a sospendere la seduta “Trovo davvero offensivo sentir dire in un’Aula che abbiamo fatto la spesa” ha detto la consigliera spiegando poi “perché voteremo contro e sul perché invece ringrazio per alcune progettualità che sono state approvate e che hanno un senso per questa Regione Una di queste progettualità è quella che finanzia in tutto il Veneto la possibilità di lavorare sul supporto psicologico dei giovani che ne hanno bisogno. Detto questo, il voto sul collegato è negativo.. Nonostante abbia votato a favore di uno degli articoli più importanti, io credo, di questo collegato, che è quello che fa ritornare indietro dei fondi, finalmente, alle ATER e ai Comuni. Tuttavia Il voto è contrario per tutte le questioni dette anche nella discussione generale, nonostante il fatto si sia in questo momento, come spesso accade, trovato delle collaborazioni importanti per portare a casa delle sperimentazioni che, credo, potranno dare i loro frutti nell’anno prossimo”.
Il presidente Ciambetti ha quindi messo ai voti il Pdl 300 approvato appunto con 33 voti a favore.
(fonte: Ufficio Stampa Consiglio Regionale del Veneto)