A Vicenza le unità di strada denunciano angherie sui senza tetto e avanzano proposte al Comune [VIDEO]

A Vicenza le unità di strada denunciano angherie sui senza tetto e avanzano proposte al Comune [VIDEO]

Vicenza, 5 gennaio 2020 – Ampliare anche a Vicenza come a Verona e Padova la “via fittizia” per far accedere i senza dimora ai servizi sociali e sanitari di base.

E’ la proposta di Welcome Refugees Vicenza e di altri volontari che operano in strada nella città del Palladio per dare conforto nei loro bisogni essenziali a qualche decina di senza casa che vivono nell’area comunale del capoluogo e che si rifugiano per la notte in luoghi abbandonati, dormendo spesso all’addiaccio anche in questi mesi freddi invernali.

Una proposta presentata al vicesindaco del Comune di Vicenza, l’assessore al sociale Matteo Tosetto.

A dir la verità l’amministrazione locale ha lavorato molto nell’ultimo anno, come ammettono gli stessi volontari: solo l’anno scorso in questo periodo le persone disagiate che vivevano per strada erano oltre il centinaio. Ora sono una trentina coloro che non riescono a trovare alloggio nemmeno nei dormitori pubblici e del privato sociale (Caritas Diocesana).

Ma vediamo le testimonianze in VIDEO dei volntari (anche della Carità diocesana) e la nota di Welcome Refugees

LA VIDEO TESTIMONIANZA

https://www.facebook.com/901583336604990/videos/832357057563715

IL VIDEO DEI DONI CONSEGNATI LA NOTTE DI NATALE

(Così vediamo le condizioni in cui dormono queste persone!)

https://fb.watch/2QbifRtcZQ/

VIVERE IN STRADA A VICENZA: FACCIAMO CHIAREZZA

Pubblicato il 19 dicembre 2020 sulla pagina FB Welcome Refugees Vicenza

“Lunedì alle ore 9, con le Unità di Strada al gran completo, abbiamo incontrato via web il vicesindaco e assessore al sociale Tosetto.

Abbiamo potuto illustrare all’assessore la situazione che vediamo tutte le sere in strada, cercando di far capire che il nostro è un lavoro di relazione, di umanità ed empatia. 

Spesso sentiamo dire e leggiamo sui giornali che queste persone sono in strada per una loro precisa scelta, mentre l’esperienza che abbiamo maturato sul campo ci porta a trarre conclusioni diverse. 

Ci siamo resi conto che queste persone sono in strada perché la nostra società non ha adeguate e sufficienti risposte per aiutarle a gestire le loro fragilità. 

I motivi sono vari e complessi, dettati da situazioni familiari, personali e sociali non generalizzabili e andrebbero ricercati ed analizzati non solo individualmente ma anche a livello di comunità.

Siamo in continuo contatto con tutti i servizi che la città offre e con gli operatori che, a nostro avviso, fanno bene il proprio dovere e anche molto di più, ma non basta. 

Abbiamo di recente incrociato i dati e i numeri degli incontri in strada e calcolato che, nonostante le aperture di accoglienze per l’emergenza Covid e freddo, circa una trentina di persone quest’inverno non troveranno riparo nemmeno se la temperatura dovesse scendere sotto zero. 

Riconosciamo l’impegno profuso dai servizi sociali per allargare il più possibile il numero di posti letto disponibili: l’anno scorso alla fine dell’emergenza freddo le persone in strada arrivavano quasi a sfiorare il centinaio e l’impegno per risolvere la situazione oggi è evidente.

AIM, Polizia Locale e AMCPS sembrano però agire in direzione opposta, gettando le coperte, i vestiti e a volte anche i documenti dei senza dimora, pulendo le strade con l’acqua senza prima aver avvisato le persone che dormono di spostarsi e bagnando anche loro con acqua fredda in pieno inverno, continuando a dare multe per violazione del coprifuoco e talvolta svegliando le persone in malo modo. 

Questo, oltre ad essere inaccettabile, rende anche molto più complicato il lavoro degli operatori del sociale.

Le multe in particolare rischiano di avere effetti disastrosi a lungo termine: l’obbiettivo del nostro lavoro tende sempre verso il reinserimento nella società di queste persone che, se un giorno dovessero arrivare finalmente ad avere un lavoro e una casa, si ritroverebbero tutte quelle sanzioni sulle spalle e non riuscirebbero più a ripartire con una nuova vita. 

Purtroppo, abbiamo già degli esempi di ricadute dovute a questo.

Con l’occasione di questo incontro abbiamo suggerito al vicesindaco alcuni esempi positivi che arrivano da altri capoluoghi della nostra regione sulla questione dell’accesso alla residenza. 

Ricordiamo che senza l’iscrizione anagrafica le persone non possono aver accesso nemmeno ai diritti più basilari: non possono avere la tessera sanitaria né il medico di base, non possono ricevere una pensione nemmeno se ne avrebbero diritto né accedere ai servizi e agli aiuti forniti dal comune in cui vivono, non possono votare. 

Sono a tutti gli effetti degli invisibili. Abbiamo saputo che da anni le anagrafi comunali di Padova e Verona collaborano con i loro Assessorati al Sociale per concedere ai senza dimora la residenza nella via fittizia che deve esistere a norma di legge. 

È stato messo a punto un sistema che funziona molto bene, ci assicurano che non c’è nessun bisogno di numero chiuso o limitato perché le persone non aumentano certo perché la città le aiuta: le persone aumentano se aumenta il disagio. 

A Vicenza i posti nella via fittizia per la residenza sono ancora a numero chiuso e sono assolutamente insufficienti. 

Altri comuni della provincia, invece, circa una cinquantina, hanno attivato delle vie fittizie per l’iscrizione anagrafica. Abbiamo provveduto a inviare la lista di questi comuni ai servizi sociali con la speranza che ci possa essere una collaborazione tra comuni e che si trovi una soluzione che permetta l’iscrizione anagrafica a tutti. Rendere più facili e accessibili i servizi ai cittadini più fragili aiuta e migliora le cose per tutti. 

Crediamo che non permettere alle persone di accedere al servizio sanitario e di conseguenza alle cure sia molto rischioso soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria.

Il vicesindaco Tosetto è stato molto disponibile all’ascolto e si è detto disponibile ad uscire con le varie Unità di Strada per comprendere meglio la situazione. 

Ci ha dato appuntamento per il mese prossimo garantendoci che nel frattempo farà luce sugli avvenimenti da noi denunciati chiedendo un incontro ad Amcps e Polizia locale”.

Nella foto di copertina scattata la notte di Natale 2020 due senza tetto dormono in strada infagottati nelle loro coperte davanti a un negozio chiuso!

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