A Vicenza i tessili in piazza Castello: in 200 per il rinnovo del contratto nazionale Sistema Moda Italia

A Vicenza i tessili in piazza Castello: in 200 per il rinnovo del contratto nazionale Sistema Moda Italia

Vicenza, 23 giugno 2021 – “Vogliamo sederci ad un tavolo con Confindustria per discutere seriamente del rinnovo contrattuale. L’aumento in tre anni di 56 euro è ridicolo, noi avevamo proposto 130. E solo ieri nel rinnovo del calzaturiero industria l’aumento è stato fissato in 70 euro!”

Così i segretari Giuliano Ezzelini Storti (Filctem Cgil), Daniele Zambon (Femca Cisl) e Lucia Perina (Uiltec Uil) che oggi hanno presieduto l’attivo unitario in piazza Castello a Vicenza davanti alla sede di Confindustria.

Chiediamo un rinnovo – hanno detto che riguardi il salario, i diritti, gli orari di lavoro che rispettino i tempi di vita delle persone, e anche il rispetto delle strutture sindacali di rappresentanza”.

Inoltre Filctem, Femca e Uiltec fermo restando che sono per il rinvio dello sblocco dei licenziamenti per tutti fino al mese di ottobre 2021, sono convinte che il settore della moda (qui si parla del contratto SMI, Sistema Moda Italia) per riprendersi dopo il periodo nero della pandemia che ha fatto saltare di fatto due stagioni, abbia bisogno di stabilità, di difendere le professionalità acquisite dai lavoratori.

“Ad esempio – affermano i sindacalisti – licenziare una sarta 50enne oggi perché il suo contratto è più costoso di quello di un giovane,  significa perdere 25-30 anni di esperienza acquisita, perché poi gli over 50 sono difficilmente ricollocabili nel loro settore”.

E’ stata anche l’occasione per ricordare le crisi del settore nel Vicentino che interessa ben 14mila lavoratrici e lavoratori: quella del marchio Valentino a Valdagno e quella di Forall Pal Zileri.

I principali siti produttivi della moda che applicano il contratto SMI nel vicentino sono Armani, Valentino, Marzotto, Otb-Diesel, Gas …

Insomma nel settore tessile-moda Vicenza rimane ancora la prima provincia per occupazione in Italia con 14.000 occupati; al secondo posto poi c’è Biella con 12.000 occupati e ancora Mantova. Prato invece viene considerato un caso a parte per la presenza diffusa ancora di piccole aziende.

Oggi in piazza Castello erano circa in 200: tra loro i delegati di fabbrica, i componenti dei direttivi provinciali dei tre sindacati, le RSU e gli RLS. Tutti per dire che la ripartenza inizia anche da qui: dal rinnovo del CCNL della moda.

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