Vicenza, 1 luglio 2020 – La legislazione nazionale tende a colpire penalmente e duramente i mercanti della morte e gli spacciatori di droghe, “salvaguardando” il consumatore che, se colto mentre acquista una dose o mentre la consuma, viene segnalato alla Prefettura con la finalità di un eventuale recupero attraverso le strutture sanitarie. Si pensa alla PERSONA e al fatto che essere drogati significa essere “malati”, perché l’utilizzo della droga può essere di fatto considerato un segno di disagio psicologico e psichico.
A Vicenza il Sindaco a capo di una giunta di centro-destra ha deciso di trattare tutti allo stesso modo a livello amministrativo: multe da 400 euro sia per consumatori sia per spacciatori, per costituire un fondo anti-degrado.
Una decisione che introduce un’azione repressiva, senza andare incontro alle motivazioni profonde che spingono le PERSONE a consumare stupefacenti.
Una decisione, PRIMO CASO IN ITALIA, che inevitabilmente porterà ad un dibattito dai contorni politico sociali anche a livello parlamentare.
Scenderanno in campo a Vicenza gli antiproibizionisti?
E i cattolici che hanno a cuore la PERSONA UMANA cosa diranno? A questa giunta interessa più il degrado in sé o le persone in difficoltà che si drogano?
Quasi mai nella storia le soluzioni repressive e proibizionistiche hanno avuto successo!
Ricordo che negli anni ’80 qui a Vicenza (ma anche nelle altre città del Veneto, come Padova e Mestre) tanti “tossici” (anche “impestati” di sostanze pesanti) sono stati “salvati” grazie ad una filiera di recupero che partiva dagli operatori di strada e passava per gli assistenti sociali e finiva nelle comunità terapeutiche e per finire nel reintegro sociale. Oggi è prevista solo repressione e recupero forzato di carattere chimico-farmaceutico, senza far “crescere” la persona?
E i servizi sociali cosa stanno facendo per coadiuvare il SERD nel recupero delle persone tossicodipendenti? e con la Caritas e le comunità terapeutiche come sta lavorando il Comune di Vicenza?
Ci piacerebbe saperlo.
QUI IL COMUNICATO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
QUI IL TESTO DELLA ORDINANZA DEL SINDACO, primo caso in Italia come ha sottolineato dal Comandante della Polizia Municipale Parolin