E siamo alle solite: anche alla Conca di Portegrandi (Quarto d’Altino) la burocrazia dell’ente locale mette in campo un cantiere (sicuramente utile) in tempi alieni alla vita reale in piena stagione turistica. Succede al ponte mobile sulla ciclopedonale Portegrandi-Caposile che oltre ad essere utilissimo ai cittadini della zona è molto utilizzato da turisti italiani e stranieri su due ruote soprattutto con la bella stagione che oramai si è aperta. E si sa, il cicloturismo è uno dei settori in fortissima crescita in Europa e soprattutto nel Belpaese. Perché allora bloccare il ponte mobile della Conca proprio per il mese di maggio a causa di lavori e non rimandare a stagione finita, quindi in autunno avanzato? Con l’obbligo per i cicloturisti di immettersi sulla pericolosa provinciale Jesolana. Se lo chiede la consigliera comunale di minoranza di Quarto d’Altino, Caterina Pagnin, che interroga l’amministrazione sulla vicenda. Di seguito pubblichiamo il suo testo.
Ciclopedonale Portegrandi – Caposile
Scrive Caterina Pagnin, consigliera Comunale di Quarto d’Altino il 13 maggio 2024:
«Dal 6 al 26 maggio, per lavori di manutenzione, il ponte della Conca di Portegrandi, che permette il passaggio a pedoni, ciclisti e associazioni sportive, rimane chiuso. La decisione di chiuderlo senza avere prima pensato a una alternativa sta mettendo a rischio la sicurezza dei ciclisti provenienti anche da molti Paesi europei, creando, di conseguenza, seri problemi economici alle attività produttive nate principalmente proprio per soddisfare le esigenze dei ciclisti e dei camminatori.
La cosiddetta ciclopedonale Portegrandi – Caposile è entrata di fatto nelle mappe ciclabili di tutta Europa, che collegano principalmente Paesi come Francia, Olanda, Germania, Danimarca, Spagna, Austria, con itinerari ormai conosciuti e frequentati da ciclisti professionisti o amatoriali. Un fatto di estrema importanza, che conferma una netta inversione di tendenza della mobilità, anche su percorsi lunghi, che da tempo sono diventati delle vere e proprie autostrade ciclistiche, fornite di punti di ristoro e anche di strutture adeguate a tappe e pernottamenti. Pertanto, si tratta della sicurezza dei ciclisti, costretti a percorrere la SP43 (strada Jesolana), che, come noto, nel mese di maggio è molto trafficata. La formazione di colonne di turisti che si recano lungo il litorale Jesolano avviene di norma durante i fine settimana. Pertanto, i ciclisti, trovandosi davanti a una interruzione del passaggio, sono costretti a transitare lungo la SP43, strada nota in cui avvengono, purtroppo, molti incidenti gravi. Anche mortali.
La situazione, quindi, è molto delicata, anche sotto l’aspetto delle relazioni tra Paesi della Comunità Europea, perché nel caso vi fossero incidenti ai propri cittadini non mancherebbero sanzioni sulla violazione relativa alle mancate comunicazioni. In buona sostanza, i ciclisti che erano partiti mesi prima calcolando il proprio percorso, si ritrovano a una variazione inattesa e priva di qualsiasi sicurezza stradale.
Pertanto, sarebbe stata auspicabile la predisposizione, per tempo, di un passaggio alternativo, provvisorio, in modo da evitare ai ciclisti di incorrere in ulteriori rischi per la propria incolumità. E quando si tratta di «predisporre» si intende anche sul piano economico e finanziario. Nel senso, che nella fase progettuale della manutenzione straordinaria sarebbe stato necessario inserire anche la programmazione di un passaggio, appunto, alternativo. Tra l’altro, un percorso alternativo avrebbe garantito anche ai cittadini del borgo delle Trezze un percorso sicuro e da tempo auspicato, per raggiungere il centro di Portegrandi, compresi i servizi essenziali.
A questo punto, le amministrazioni comunali interessate dal passaggio della ciclabile, dovranno, eventualmente, speriamo di no, assumersi le proprie responsabilità qualora la sicurezza dei ciclisti venisse meno. Per non parlare di situazioni peggiori.
I comuni Quarto D’Altino e Musile di Piave, sono direttamente interessati anche alla questione commerciale. Da circa 5 anni sono nate alcune attività produttive specifiche le quali sono effettivamente entrate nel contesto degli itinerari ciclabili in ambito europeo. Attività che in questi giorni, a seguito della chiusura, pur temporanea, del ponte in Conca a Portegrandi, ne risentono sotto l’aspetto economico. E non c’è da escludere che gli stessi possano anche dare inizio a una class action per essere risarciti».
Per approfondire il percorso della ciclabile Portegrandi-Caposile
https://www.piste-ciclabili.com/itinerari/733-portegrandi-caposile
Per saperne di più sulla Monaco-Venezia
https://muenchen-venezia.info/it/