Cortina d’Ampezzo (Belluno), 16 agosto 2020 – Risultano ancora vane le ricerche del trentottenne romano scomparso da due giorni nelle acque delle Cascate di Fanes a Cortina d’Ampezzo.
Oggi, domenica 16 agosto 2020, le squadre del Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto e dei Vigili del fuoco hanno allestito una teleferica sopra la vasca in cui è precipitato l’uomo, su cui far scorrere la fune che portava una telecamera subacquea. Ma a nulla sono valse le manovre per tentare di visionare l’intera pozza.
Il corso del Fanes è stato anche perlustrato dall’alto da uno dei droni del Soccorso alpino. Sul posto erano presenti anche i soccorritori di Cortina e del Sagf e i Carabinieri. Domani sarà nuovamente percorsa tutta l’asta del torrente fino al Boite.

LE RICERCHE DEI GIORNI SCORSI
L’uomo, che venerdì 14 agosto si trovava con la moglie in località Ponte Alto dove inizia il giro, si era incamminato lungo la ferrata Giovanni Barbara per andare a vedere le cascate.
A lanciare l’allarme attorno alle 13 e 30, delle persone che, dal Belvedere sul versante opposto, lo avevano visto cadere dal sentiero e finire nella vasca, una sessantina di metri più sotto, senza riemergere.
Attivati dal 118, subito sul posto si erano portati il Soccorso alpino di Cortina e il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto, i Vigili del fuoco con il nucleo Saf, i soccorritori del Sagf e i Carabinieri.
Un primo tentativo di controllo nella vasca – oltre 10 metri di diametro per 8 metri di profondità – era stato fatto già ieri, ma l’elevato rischio di essere risucchiati dalle correnti per chi si immerge ha fatto subito rientrare i tecnici.
L’altro ieri, venerdì 14 agosto, è stato perlustrato il greto del torrente Fanes e l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano lo ha sorvolato fino al Boite.
Il Soccorso alpino di Cortina ha poi posizionato due reti sotto la vasca, da cui nel pomeriggio erano emerse una giacca a vento e una scarpa, mentre i Vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte il ponte in località Pian de Loa.
Alle 8 di ieri 15 agosto, ai soccorritori presenti dall’alba si sono affiancati due speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto e i sommozzatori dei Vigili del fuoco, che si sono immersi, questi ultimi, nella porzione dove la corrente lo ha permesso con l’assistenza dei soccorritori, costretti però a rinunciare perché troppo pericoloso.
Il gruppo forre ha ispezionato tutto il corso d’acqua a valle della vasca, dove resterà attivo un presidio per monitorare costantemente il torrente.
(fonte: CNSAS Veneto)
