Vicenza, 1 ottobre 2020 – AI PARLAMENTARI DELLA LEGA: FATECI VEDERE LE VOSTRE PROPOSTE DI LEGGE PER RISOLVERE IL PROBLEMA SENZA DANNEGGIARE I “MALATI” DI DROGA – E dopo il sindaco Francesco Rucco che ieri (stamattina sui giornali di carta) si è inalberato in favore di una “pena certa” (ma il processo dov’è? e infatti i penalisti lo bacchettano), anche i parlamentari vicentini della Lega Erika Stefani, Silvia Covolo, Germano Racchella ed Erik Pretto intervengono sul rilascio apparentemente senza senso degli spacciatori nigeriani colti in flagranza di reato in Campo Marzo e arrestati dai carabinieri. Per i leghisti si tratta di un messaggio aberrante del sistema garantista: per i 4 moschettieri del Capitano serve il “pugno di ferro!”
Ai parlamentari leghisti e ai lettori, Lineanews.it ricorda che siamo in uno Stato di diritto che è garantista! I magistrati hanno rilasciato i due lestofanti perché sono stati presi con una dose minima, considerabile da consumatore/spacciatore, un fatto di lieve entità come previsto nell’art. 73 del “testo unico stupefacenti“. Esiste questa norma per non mettere in carcere i consumatori che vanno curati, non certo incarcerati. Sono loro, i 4 moschettieri vicentini, che sono in Parlamento che devono legiferare per distinguere i furbacchioni, come questi due nigeriani, e i tossicodipendenti “pori can”. Queste strumentalizzazioni hanno sempre più le gambe corte: cominciate a fare il vostro dovere invece di scaldare una poltrona a Roma sparacchiando sentenze da ignoranti!
LA NOTA DI STEFANI, COVOLO, RACCHELLA E PRETTO
“La vicenda dei due spacciatori nigeriani arrestati a Vicenza in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti, e succesivamente rimessi in libertà dalla decisione del magistrato comptetente perché la quantità sequestrata non è stata ritenuta meritevole di un processo per direttissima, lascia amareggiati e ci preoccupa moltissimo. I due spacciatori sono una vecchia conoscenza della polizia locale e delle aule del tribunale vicentino ne consegue una perdita di credibilità e di autorevolezza dello Stato agli occhi dei cittadini. I vicentini hanno diritto di sapere come mai clandestini spacciatori a più riprese non finiscono in galera dopo un arresto. Servono certezza della pena, regole chiare: per questa ragione presenteremo un’interrogazione al ministro Bonafede per valutare l’inasprimento delle pene per i reati di spaccio. Serve uno sforzo comune per mantenere salde le basi del nostro vivere civile: le nostre città meritano legalità e sicurezza”.
Così i parlamentari vicentini della Lega Erika Stefani, Silvia Covolo, Germano Racchella ed Erik Pretto.
I PENALISTI VICENTINI BACCHETTANO RUCCO E QUINDI PURE I 4 LEGHISTI
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