Vicenza, 30 marzo 2022 – Il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) della concia è quello riconosciuto da UNIC (Confindustria) e dai sindacati Filctem, Femca, Uiltec, categorie appartenenti rispettivamente Cgil-Cisl-Uil. Lo ha definito la sentenza del giudice del lavoro del tribunale di Vicenza lo scorso 23 marzo 2022 che ha condannato per attività antisindacale (art 28 della legge “Statuto dei lavoratori”) una conceria del distretto della Valchiampo che di punto in bianco aveva optato per un altro contratto sottoscritto da altre organizzazioni datoriali (del comparto industriale) e sindacali, meno rappresentative di Confindustria e di Cgil-Cisl-Uil. L’azienda denunciata dai sindacati all’inizio di ottobre 2021 aveva negato alle “categorie della concia” di Cgil Cisl Uil di organizzare attività sindacali tra i lavoratori all’interno della stessa, come previsto invece dalla normativa (elezioni RSU, Assemblee e così via).
Oggi i segretari generali vicentini delle tre sigle Giuliano Ezzelini Storti (Filctem Cgil), Daniele Zambon (Femca Cisl) e Lucia Perina (Uiltec Uil) hanno illustrato la sentenza e il valore politico-sindacale della stessa assieme agli avvocati Marco Ceresani (per Filctem Cgil), Ivo Santolin (per Femca Cisl) e Gianmarco Tiso (per Uiltec Uil).
In breve il contratto “alternativo” (che fu definito anche “contratto pirata”) alla lunga è peggiorativo per i lavoratori, sia dal punto di vista salariale, sia nei diritti. Le tre sigle sindacali in assoluto più rappresentative a livello nazionale e territoriale hanno espresso preoccupazione per il futuro del distretto conciario vicentino che di fatto impiega 13mila addetti e lavora il 57% delle pelli che vengono prodotte in tutta Europa. Quale futuro potrebbe esserci se si compete sul costo del lavoro tagliando i salari? Se si vuole competere a livello internazionale – hanno sottolineato Ezzelini Storti, Zambon e Perina – bisogna lavorare sulla qualità sui servizi e sull’innovazione.
Filctem Femca e Uiltec hanno lanciato un appello alle aziende che hanno applicato il contratto “alternativo”: che vi sia un ravvedimento operoso (un ritorno al CCNL UNIC) per tornare assieme serenamente ai tavoli di contrattazione per lo sviluppo del distretto e la crescita del territorio.


