Ci scrive un signore dalle iniziali M. P. all’indirizzo di posta elettronica collettivo.tinamerlin@gmail.com qualche giorno prima dell’incontro svoltosi a Schio venerdì 24/1 dal titolo “Le trame inconfessabili del caso Orlandi, ombre e macchinazioni di un delitto senza fine: fra manovre occulte e disinformazione”, relatori i giornalisti d’inchiesta Alessandro Ambrosini (Notte Criminale Blog) e Marco Milioni (Today.it):
«Ma complimenti collettivo Tina Merlin per ospitare Ambrosini a dibattere sul caso Orlandi. Invitare un ex dirigente di Forza Nuova. VERGOGNA!», firmato M. P.

Risponde il coordinatore del Collettivo e direttore di Lineanews.it, Francesco Brasco
Gentile sig M.P., lei ci dà la possibilità di approfondire un aspetto del nostro impegno che è fondamentale e riguarda l’informazione, la libertà e la democrazia. Il collettivo “Tina Merlin”, a cui partecipano giornalisti, operatori delle news e cittadini interessati al mondo dell’informazione, ha la finalità di dare gambe alla libertà di stampa nella difesa dello Stato di diritto e della Costituzione.
Siamo convinti che cittadine e cittadini debbano essere formati e informati per sviluppare un loro senso critico rispetto alla realtà in cui vivono e che giornali, TG, GR e newsblog debbano essere un mezzo per informare e non per disinformare; e che gli operatori dell’informazione debbano avere come faro la verità dei fatti e non altri interessi personali o dell’editore, ideologici o economici. A meno che non dichiarino apertamente sotto la testata da che parte stanno!
Nel nostro piccolo proponiamo iniziative spesso scomode per cercare di andare a fondo delle cose e la sua vetero-reazione scomposta e di pancia ne è una prova. Per noi questa sua reazione è un successo!
Tina Merlin (classe 1926) probabilmente è stata la prima donna che nel Triveneto si è occupata di inchieste (vedi tragedia del Vajont che ha denunciato preventivamente, e il racconto dell’emigrazione veneta del dopoguerra con tutti i suoi drammi tra partenze e ritorni).
Il fatto che avesse un’origine umile, fosse stata partigiana e avesse lottato nella Resistenza contro il nazifascismo e scrivesse per l’Unità, organo del Partito Comunista (come collaboratrice esterna), per me e per molti del collettivo è molto importante. Il fatto che il collega Ambrosini pur venendo dalla destra abbia accettato di collaborare con noi per fare luce sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi (una vicenda che probabilmente è la “scatola nera” della storia italiana del dopoguerra) è un segnale positivo. In sala al faber box alle 20:15 vi erano oltre 60 persone; tra loro cittadine e cittadini di diverse estrazioni sociali e politiche che volevano approfondire il caso e non sono venute a tifare destra o sinistra.
Sottolineo inoltre che Alessandro Ambrosini si occupa del caso Orlandi da almeno 12 anni e proprio per il suo passato in determinati ambienti della destra italiana, ha avuto sotto mano delle fonti giornalistiche che gli hanno permesso di scovare delle notizie esclusive, poi riprese dai media nazionali. Ed è l’unico operatore dell’informazione che con il blog “Notte Criminale” propone una pista di inchiesta credibile della scomparsa di quella povera ragazza di 15 anni.
Chiudo con un invito a lei, sig M. P., e a tutti gli amici del mondo progressista e riformista e di sinistra che non sono venuti all’incontro per “ostacoli ideologici” (compresi esponenti importanti della politica locale e vicentina): sappiamo tutti che la democrazia e la libertà si costruiscono giorno per giorno, e che l’informazione fatta come si deve è indispensabile e funzionale; dobbiamo fare tutti un passo avanti consegnando alla storia il passato e approfondendo i fatti cercando di comprendere le ragioni dell’altro. Sono importanti i principi costituzionali e repubblicani in cui tutti ci riconosciamo (destra, sinistra e centro), non i contrasti personali e le “tradizioni” politiche familiari: altrimenti non sarà servito il sacrificio di tanti nella guerra di Liberazione, e allora sì rischieremmo di fare passi indietro fatali.
