Batterio killer di neonati: “Rubinetto contaminato”

Batterio killer di neonati: “Rubinetto contaminato”

Verona, 1 settembre 2020 – Il Citrobacter, cioè il batterio che sarebbe stato la causa della morte di quattro bambini tra la fine del 2018 e quest’anno, sarebbe stato annidato in un rubinetto dell’acqua utilizzata dal personale della Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona, da oggi riaperta dopo due mesi e mezzo di chiusura.

E’ la conclusione a cui giunge la relazione di una delle due commissioni nominate dalla Regione Veneto, e di cui un’anticipazione è stata pubblicata oggi dal Corriere del Veneto.

Si tratta della cosiddetta “commissione esterna”, coordinata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Sanita’ pubblica all’Universita’ di Padova.

Un’altra relazione, che sarà consegnata alla Procura della repubblica di Verona, e’ composta da membri interni all’amministrazione regionale.

Secondo le conclusioni della commissione esterna, il citrobacter avrebbe colonizzato il rubinetto probabilmente a causa di un mancato o parziale rispetto delle misure d’igiene; un altro errore potrebbe essere stato di ricorrere all’acqua del rubinetto e non ad acqua sterile.

I primi controlli da parte dei vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona erano stati avviati a gennaio poi erano stati interrotti a causa dell’emergenza Coronavirus.

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