Vicenza, 26 febbraio 2023 – Tante manifestazioni in tutto il Veneto per la pace e senza bandiere di parte a cui hanno partecipato realtà legate alla Chiesa cattolica e anche al mondo delle associazioni laiche e soprattutto ai Sindacati come la CGIL. La CISL invece “pur partecipando singolarmente” si è tenuta in disparte facendo sapere di non condividere tutte le motivazioni di questi eventi per la Pace, ripetiamo, al di sopra delle parti, per chiedere la pace in favore dei popoli coinvolti dalla guerra tra Russia e Ucraina.
Di seguito pubblichiamo un intervento della segretaria generale della CGIL del Veneto, Tiziana Basso.
LA CGIL DEL VENETO PER LA PACE
A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, anche le piazze venete chiedono Pace. Qui la dichiarazione di Tiziana Basso, segretaria generale CGIL Veneto.
«Nelle principali città della nostra Regione, si sono svolte e si stanno svolgendo manifestazioni, fiaccolate, flash mob, dibattiti che hanno l’obbiettivo, dopo un anno di guerra, di chiedere la Pace.
La Cgil promuove e aderisce con convinzione a questa mobilitazione, che proseguirà anche nei prossimi giorni, attraversando tutto il Paese.
Sono trascorsi 12 mesi dall’ingiustificabile decisione della Russia di invadere l’Ucraina, si sono accumulate decine di migliaia di morti, la popolazione civile sta subendo sofferenze indicibili, un paese nel cuore dell’Europa, nel 2023, continua ad essere distrutto. E come se tutto questo orrore non bastasse, aumenta ogni giorno il rischio di un allargamento del conflitto e di un’escalation addirittura nucleare.
L’unica politica portata avanti fin qui è stata quella delle armi; la diplomazia, il dialogo, gli organismi internazionali non hanno avuto e tuttora non hanno alcun ruolo.
Eppure, è sempre più chiaro che non esiste una soluzione militare al conflitto.Così come è chiaro che le conseguenze economiche e sociali di quanto sta avvenendo le stanno subendo anche le fasce popolari europee.Anche dal Veneto, dove il movimento pacifista ha un forte radicamento e una lunga tradizione, sale forte la richiesta di far tacere le armi, di raggiungere al più presto il cessate il fuoco, di tornare a parlarsi e a trovare le ragioni della convivenza.
È un orientamento maggioritario nella nostra opinione pubblica, che il Governo non può continuare a ignorare».
(fonte: Cgil del Veneto)