Ugone studia da politico con la Lega di Ciambetti?

Ugone studia da politico con la Lega di Ciambetti?

Grande è il rispetto e la solidarietà che va data a tutti i risparmiatori delle banche popolari venete fallite qualche anno fa che furono di fatto truffati soprattutto tramite il meccanismo delle cosiddette “operazioni baciate” e che rimasero senza un quattrino investito negli istituti di credito per il fallimento di BPVI e Veneto Banca. Dopo alcuni anni dal fallimento grazie alle normative molti risparmiatori hanno ricevuto degli indennizzi, ma purtroppo assai esigui rispetto alle risorse economiche investite a suo tempo. E la faccenda non è ancora chiusa. Ad operare in loro favore (ad assisterli con le pratiche di risarcimento) le associazioni dei consumatori: quelle tradizionali come CODACONS, FEDERCONSUMATORI, ADUSBEF e quelle nate sull’onda della rivolta di popolo che seguì ai fallimenti come “Ezzelino III da Onara” (che raccoglie risparmiatori di entrambe le banche) e quella tutta vicentina “Noi che credevamo nella BPVI”. Nella vicenda (presenti con loro esponenti anche ai processi in tribunale) vi erano tante altre associazioni e ci scusiamo se non possiamo citarle qui.
Un fatto curioso che riguarda “Noi che credevamo nella BPVI” e il suo presidente e capopopolo Luigi Ugone lo abbiamo rilevato notando oggi lo “sciopero delle notizie” di Vipiù, una delle testate giornalistiche a cui va il merito di essersi occupata con impegno della vicenda di Banca popolare di Vicenza e di Veneto Banca.

Ebbene Luigi Ugone e alcuni soci del consesso sabato 11 marzo 2023 sono stati ricevuti a palazzo Trissino Baston nell’ufficio del sindaco al piano nobile sotto la bandiera per due volte decorata con medaglia d’oro al valor militare (Risorgimento e Resistenza). A riceverli Francesco Rucco primo cittadino e Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto ed esponente di primo piano della Lega in Veneto. A Vicenza Ciambetti ha “collezionato” 5 anni fa anche il ruolo di consigliere comunale (anche se vive e abita a Sandrigo) in sala Bernarda. La delegazione di Noi che credevamo nella BPVI ha ricevuto una serie di riconoscimenti e in foto (ripresa dalla pagina Facebook dell’associazione) mostriamo il “diplomino” al presidente Ugone confezionato (deduciamo) dalla segreteria del Sindaco e dagli uffici comunali: tempo e risorse materiali pubbliche.

diploma di Rucco a Ugone
Il “diplomino” che il sindaco Rucco ha consegnato a Luigi Ugone

Si legge: “al Presidente Luigi Ugone e ai volontari dell’Associazione Noi che credevamo nella Banca Popolare Vicentina con riconoscenza e gratitudine per l’impegno profuso in favore dei risparmiatori vicentini danneggiati”. Firmato: “Il Sindaco Francesco Rucco”.

Francesco Rucco e Roberto Ciambetti (Immagine tratta dalla pagina Facebook di Noi che Credevamo nella BPVI))

Ma perché questo riconoscimento solo ad una delle associazioni dei risparmiatori e non ad altre? E tra l’altro un riconoscimento ufficiale e istituzionale con il logo del Comune di Vicenza a soli due mesi dalle elezioni comunali?
Dopo aver sentito nei giorni scorsi che Luigi Ugone stava per presentare la sua lista e probabilmente (ma forse era un bluff) stava per candidarsi a sindaco del Comune di Vicenza per le amministrative del 14 e 15 maggio 2023 ci è venuto un sospetto: che il potente leghista Ciambetti abbia orchestrato un’operazione per evitare un pericoloso concorrente capace di sottrarre al centro destra quel tanto che impedirebbe per il “suo protetto” Francesco Rucco di vincere al primo turno o di battersi per vincere al ballottaggio lo scranno di sindaco. E questo rischio sarebbe possibile sia che Ugone vada per conto suo con una lista Noi che credevamo alla BPVI, sia che rientri eventualmente nella coalizione di centro sinistra. E la domanda sorge spontanea: che abbia chiesto anche al centro sinistra di rientrare nella loro coalizione?

Ma altrettanto probabilmente la sua presunta “discesa in campo” potrebbe essere stata semplicemente una mossa per ottenere altro (i rimborsi che mancano? che però dovrebbero arrivare da Roma, non da Venezia).

Per ricapitolare: cosa ci fa capire la vicenda?
Prima di tutto che non esiste Rucco senza la Lega, e che quindi il candidato nato a Lecce non è civico per nulla. Di fatto a tirare i fili che muovono le sue gesta è Roberto Ciambetti e il partito che rappresenta l’inquilino di Palazzo Ferro Fini sul Canal Grande. Secondo: che è in corso probabilmente uno “squallido mercato delle vacche” sulla testa dei cittadini. Terzo: che altrettanto probabilmente si utilizzano formule istituzionali e uffici pubblici per gestire operazioni politiche di parte.
E questi signori avrebbero governato Vicenza e starebbero per tentare di ritornare a governare per il bene della città e dei suoi cittadini?
Ecco forse è cosa buona per l’elettore guardare ad altre realtà maggiormente partecipative e che si confrontano davvero con il territorio e con le associazioni di volontariato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.