TESSERIN (NCD): “ABOLIRE LA PENA DI MORTE E’ UNA BATTAGLIA DI CIVILTA’, COSI’ COME GARANTIRE I DIRITTI DEI DETENUTI”

La pena di morte per impiccagione è praticata in alcuni paesi del Medioriente in particolare in Iran e Iraq.

La pena di morte per impiccagione è praticata in alcuni paesi del Medioriente in particolare in Iran e Iraq.

“Abolire la pena di morte per affermare il diritto alla vita per tutti è una battaglia di civiltà, così come garantire i diritti dei detenuti affinché la reclusione risulti per così dire umana e rispettosa della persona”.

Lo afferma Carlo Alberto Tesserin (NCD), Presidente della Commissione Statuto del Consiglio regionale del Veneto, alla presentazione del rapporto 2014 sulla pena di morte nel mondo di ‘Nessuno Tocchi Caino’ avvenuta oggi a Venezia. “L’incontro ci ha consentito di apprendere la situazione attuale e di capire che negli anni sono stati fatti diversi passi avanti grazie anche all’azione di questa associazione e del nostro Paese, l’Italia, in sede di Nazioni Unite”, ha aggiunto a margine dell’incontro Tesserin, che ha aderito all’associazione di cui è segretario Sergio D’Elia e tesoriera Elisabetta Zamparutti, sin dagli anni ’90.

“Ci troviamo in una stagione in cui gli omicidi violenti posti con brutalità agli occhi del mondo sembrano rendere più crudo il concetto tragico della pena di morte”, afferma il decano dei consiglieri veneti, riferendosi alle esecuzioni sommarie realizzate dai terroristi islamici e distribuite in video su internet. “A noi rimane da raggiungere il traguardo di civiltà nel riaffermare il valore della vita anche per coloro che si sono posti al di fuori della legalità”, ha proseguito Tesserin a margine dell’incontro veneziano di oggi.

“Auspichiamo che in tutte le istituzioni venga ricodificato l’impegno per l’abolizione della pena di morte”, ha ribadito il Presidente della Commissione Statuto che ha aggiunto: “auspichiamo in parallelo che le condizioni dei carcerati trovino finalmente il doveroso rispetto che per tante ragioni, anche nel nostro Paese che fa parte del mondo ‘civilizzato’, non viene garantito”.

“Per quanto riguarda quest’ultima realtà”, ha concluso Tesserin, “ci auguriamo che la nuova funzione del Garante dei diritti dei detenuti, codificata da una legge regionale da noi approvata in questa legislatura, possa dare i risultati che la norma, entrata in vigore da qualche mese, auspica!”

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