Vicenza, 21 maggio 2020 – Il caso dei rincari del caffè partito da Vicenza e in particolare dalla nostra agenzia LINEA NEWS ha fatto il giro della Regione ed è arrivato alla ribalta nazionale. Tanto che ieri l’avvocato Carlo Rienzi del Codacons (associazione dei consumatori) ha presentato un esposto all’autorità per la concorrenza, evidenziando come vi sia una sorta di “cartello”, un accordo, un patto tra baristi si parla addirittura di 50 esercenti di Vicenza (in realtà 50 sono i nominativi del gruppo whatsapp dei Bar del Centro), che violerebbe la possibilità di scelta da parte dei consumatore. Insomma fare “cartello” per imporre in una determinata zona un prezzo da parte di tutti i “produttori”, violerebbe di fatto le norme sulla concorrenza e sul libero mercato perché impediscono al consumatore di scegliere su qualità e prezzo! E le multe, se le violazioni saranno accertate, saranno davvero salate.
DA LINEANEWS
Altro che rifarsi sulla pelle dei consumatori per i due mesi di stop da quarantena! Altro che attacchi di haters (che rispondono ad un indirizzo preciso) che bloccano la pagina facebook @Lineanews.it con l’intento di mettere un bavaglio ad uno dei pochi mezzi liberi oggi in città a Vicenza e in Veneto!
Ed è pronto un pezzo sulla “mega fake news” (che piace tanto ai comunicatori politici locali, anche qui con indirizzo politico preciso) della presunta mancia del 18 maggio diffusa dai giornali locali e dalle tv senza alcun controllo della notizia!
UN CONSIGLIO AL “GRUPPO BAR”
Un consiglio ai 50 baristi della chat su whatsapp “Gruppo Bar” che fanno cartello (in realtà nemmeno una trentina stanno mantenendo il prezzo del caffè a 1,30): invece di inventarvi queste stupidate, imparate a lavorare seriamente con i vostri sindacati di categoria, perché il sindacato siete voi; inutile lamentarsi se “il sindacato non fa niente!”
Fare sindacato significa aver più forza, massa critica, per presentare le proprie istanze alla politica (che purtroppo sta facendo una figuraccia dietro l’altra, e in alcuni casi vi prende in giro), sui tavoli “legali”, dove si discute seriamente per il bene di tutti e si va a mediare tra gli interessi di una categoria e quelli delle controparti, in questo caso i consumatori.
Significa anche smascherare il “cartello” delle torrefazioni che tende a tenere il prezzo del caffè troppo alto (me lo dicono tutti i commercianti che ho sentito in questi giorni, ma poi pagano!). NON DOVETE SUBIRE il diktat dei vostri fornitori, di chi vi affitta in centro storico locali a costi assurdi. LE COSE CHE NON VANNO BISOGNA DENUNCIARLE E PARLARNE con chi rappresenta le istituzioni. E se la controparte non è all’altezza si passa oltre, lo si “spiana” e si va ad un livello superiore! Questo è l’”homo politicus” che vive in uno Stato di diritto. Altrimenti ci si torna a scannare in strada come all’epoca dei “bravi” dei Promessi sposi!