Padova, 8 novembre 2020 – Pubblichiamo una nota della Rete degli Studenti Medi del Veneto che annuncia la presentazione per lunedì 9 novembre 2020 la “Carta dei diritti degli studenti in DAD”.
NOTA DELLA RETE DEGLI STUDENTI MEDI DEL VENETO
La didattica imposta con il DPCM non ha nulla a che fare con quella che, da anni, affrontiamo dietro ai banchi.
Si tratta di una didattica digitale e a distanza, si azzerano i rapporti umani e la scuola viene filtrata attraverso i pixel di uno schermo.
Orari, spiegazioni, compiti, interrogazioni e verifiche sono stati adattati a questo nuovo modo di fare scuola, ma manca un regolamento ad hoc!
”Durante la didattica normale gli studenti potevano contare sullo Statuto delle studentesse e degli studenti, ora non c’è nessuna forma di garanzia e tutela per noi. Dal 1998 ad oggi, proprio con questa didattica digitale dovuta al semi-lockdown, le cose sono cambiate molto: serviva assolutamente adattare lo Statuto con le esigenze della DAD- dichiara Martina Buffolo della Rete degli Studenti Medi del Veneto– Un documento che, ci auspichiamo presto, possa assumere validità legale potrebbe essere per le studentesse e gli studenti un riferimento e una garanzia in un momento di instabilità ed insicurezza come questo”.
Dal numero di verifiche, al rispetto degli orari, gli studenti del più grande sindacato studentesco Veneto non tralasciano nulla e lunedì presenteranno la Carta dei Diritti degli Studenti in DAD.
”L’idea è nata da un gruppo di rappresentanti vicentini durante il primo lockdown ed subito è stata accolta ed ampliata in tutte le province del Veneto. Ci siamo subito attivati come sindacato studentesco per colmare questa mancanza.- conclude Martina Buffolo– La paura è che questo non sarà l’ultimo lockdown, o l’ultima malaugurata situazione in cui le scuole verranno chiuse in favore della Didattica a Distanza: per questo abbiamo creato un documento, insieme ai Rappresentanti di Istituto e Consulta delle Liste Reset e agli studenti che partecipano alle nostre assemblee pubbliche, che possa essere usato, anche in futuro, come garanzia dei diritti degli studenti delle scuole superiori in DAD”.
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