Pupillo e Selmo: “Le barriere architettoniche sono segno di una Vicenza che non rispetta i deboli”

Pupillo e Selmo: “Le barriere architettoniche sono segno di una Vicenza che non rispetta i deboli”

I consiglieri comunali di Da Adesso in Poi Sandro Pupillo e Giovanni Selmo intervengono sull’annoso problema delle barriere architettoniche in città a Vicenza. «Abbiamo sempre fatto dell’inclusività uno dei nostri temi portanti. Il tema dell’accessibilità fisica, sensoriale e culturale del patrimonio è strettamente connesso a quello della “democratizzazione” della cultura».

«È per noi pertanto inaccettabile come quest’amministrazione (di destra, ndr) continui a non comprendere quanto sia fondamentale rendere la città accessibile a tutti – proseguono Pupillo e Selmo -. In questi 5 anni ci sono state segnalate moltissime criticità sulle quali eravamo peraltro pubblicamente intervenuti. Pensiamo, ad esempio, a com’era stato lasciato inaccessibile il bagno pubblico sotto Piazza Biade per un intero anno, tanto che il Sindaco stesso dovette scusarsi. Pensiamo alle scuole, agli uffici, ai monumenti, in cui è difficilissimo se non impossibile recarsi per molte persone».

Il front office in Viale Torino, deciso dalla precedente amministrazione, viene citato come esempio di soluzione, mentre il ritorno degli uffici in piazza Biade ha creato nuovi problemi ad un numero significativo di utenti. «Fanno male e destano viva preoccupazione le parole di Riccardo Cagnes (coordinatore Fish, federazione per il superamento dell’handicap) che ricorda come il piano per eliminare le barriere architettoniche fu approvato dalla giunta Variati ma ancora oggi, dopo cinque anni e tante richieste, dalla giunta Rucco non sono arrivare risposte e informazioni sullo stato delle cose. Sebbene al tempo fossero stati approvati 10 milioni di investimenti in 10 anni».

Per Pupillo e Selmo le barriere non sono solamente quelle fisiche. «Prendiamo come esempio la proposta di recintare Campo Marzo. Oltre a non avere senso è la rappresentazione plastica di come questa Giunta alzi muri tra le persone. I muri dividono, allontanano, impediscono la partecipazione che invece è tema centrale per la rinascita di Vicenza. La città che vogliamo è aperta e accessibile a tutti nel senso più ampio del termine».

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