Bolzano, 24 ottobre 2020 – Il GIP del Tribunale di Bolzano si è riservato di decidere nei prossimi giorni: da una parte il PM che chiede l’archiviazione del caso e dall’altra gli avvocati dei querelanti che si oppongono: in ballo interessi milionari legati alla produzione di mele in Val Venosta.
In settimana infatti al Tribunale di Bolzano l’udienza contro Jakob Radloff, amministratore delegato della più grande casa editrice tedesca sulla sostenibilità ambientale, si è risolta di fatto in un rinvio.
L’accusa per l’editore: aver pubblicato un libro che secondo l’imputazione danneggerebbe la reputazione dell’agricoltura altoatesina perché critico con l’uso massiccio di pesticidi. Un processo penale costituirebbe un’ulteriore escalation nel “processo sui pesticidi” in Alto Adige/Südtirol e un grave attacco alla libertà d’espressione.
LA NOTA CONGIUNTA DI UMWELTINSTITUT E OEKOM
Continuano gli attacchi alla libertà d’espressione nella più grande regione melicola d’Europa, l’Alto Adige/Südtirol. Nei prossimi giorni il GIP presso il Tribunale di Bolzano si pronuncerà sull’eventuale imputazione coatta dell’amministratore delegato della casa editrice oekom di Monaco di Baviera, Jacob Radloff. Nel 2017 Radloff ha infatti pubblicato il libro di Alexander Schiebel “Il miracolo di Malles”, per il quale Schiebel verrà processato a partire da gennaio 2021 per diffamazione aggravata.
L’accusa contro Radloff è “concorso nel reato di diffamazione aggravata”. In un procedimento parallelo anche Karl Bär, referente per le politiche agricole e commerciali dell’Istituto per l’ambiente di Monaco di Baviera (Umweltinstitut München), è imputato per diffamazione aggravata a danno dell’industria frutticola altoatesina. Il processo contro Karl Bär è già iniziato a settembre di quest’anno. Schiebel e Bär avevano infatti pubblicamente criticato l’elevato uso di pesticidi nella più grande regione d’Europa in cui si coltiva la mela. Il primo firmatario e ispiratore delle oltre 1600 querele che hanno generato i due procedimenti penali è l’assessore provinciale all’agricoltura e all’epoca vicepresidente dell’Alto Adige/Südtirol Arnold Schuler.
“Da oltre 30 anni la oekom si occupa dei temi dell’ecologia e della sostenibilità – spiega Jacob Radloff, amministratore delegato della casa editrice tedesca – . Oltre a trasmettere conoscenze rilevanti per lo sviluppo sociale sostenibile, ritengo che sia nostro compito dare voce a critiche riguardanti l’ambiente. “Il Miracolo di Malles” di Alexander Schiebel svolge questo compito in modo lineare. Il fatto che io, in qualità di editore del libro, sia ora sotto processo a Bolzano per accuse infondate di diffamazione è per me assolutamente incomprensibile. Le critiche giustificate, le opinioni e la discussione aperta devono essere permesse e devono rimanere permesse, e conto sul fatto che la magistratura italiana sia dello stesso avviso”.
Dopo due anni di indagini contro Jacob Radloff, la Procura della Repubblica di Bolzano ha chiesto l’archiviazione delle accuse. Tuttavia, l’assessore provinciale Schuler ha presentato opposizione, motivo per il quale il Tribunale di Bolzano si dovrà pronunciare in merito alla prosecuzione del procedimento penale.
“Querele infondate non possono diventare un mezzo per mettere a tacere critiche sgradite – continua Radloff –. Né gli autori, né gli editori indipendenti come noi, hanno le risorse finanziarie per le ingenti spese legali e processuali che procedimenti complessi come questi possono comportare. Naturalmente c’è il pericolo di autocensura e che, semplicemente per necessità economica, si evitino affermazioni scomode. Questo comporterebbe un problema enorme per le democrazie liberali”.
Secondo gli imputati e il loro avvocato difensore Nicola Canestrini, i processi e le accuse penali sono un chiaro attacco alla libertà di espressione.
“La libertà di espressione è una componente fondamentale della democrazia – ricorda Canestrini – e una delle armi più potenti nella lotta alla tirannia e all’abuso di potere. È problematico per lo stesso concetto di “Stato di diritto” che qualcuno venga trascinato in tribunale semplicemente per aver espresso o fatto pubblicare in un libro una critica”.
Oltre alla questione dell’eventuale incriminazione di Jacob Radloff, giovedì si porrà anche la questione se altri membri dell’Istituto per l’ambiente di Monaco di Baviera saranno processati. Nel 2017 l’associazione ha condotto una campagna pubblica sull’uso dei pesticidi in Alto Adige/Südtirol, che ha portato a una denuncia contro il loro referente agronomo Karl Bär e i membri del consiglio direttivo dell’associazione ambientalista. Anche in questo caso l’udienza si tiene perché è stata fatta opposizione alla richiesta di archiviazione.
Le persone colpite dai “processi sui pesticidi” a Bolzano rischiano non solo una pena detentiva e una multa in caso di condanna, ma anche possibili richieste di risarcimento danni da parte della Provincia autonoma di Bolzano e dei querelanti potenzialmente milionarie, e quindi la rovina finanziaria.
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(Fonte: Umweltinstitut München e oekom verlag)
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