Piste ciclabili – Per il Partito Democratico l’assessore Siotto dice le bugie!

Piste ciclabili – Per il Partito Democratico l’assessore Siotto dice le bugie!

«Sulle piste ciclabili l’amministrazione Rucco dà i numeri, sbagliati. L’assessore Siotto ha recentemente dichiarato che ha ereditato una città senza piste ciclabili. Peccato che i dati smentiscano clamorosamente quanto affermato – lo affermano Cristina Balbi e Stefano Dal Pra Caputo del PD -. Durante i cinque anni di mandato l’amministrazione Rucco ha infatti realizzato 7km di piste ciclabili che erano – tra le altre cose – già previsti dalla precedente amministrazione, arrivando così a 70 km di piste ciclabili in città. Dal 2008 al 2018 però, i km aggiuntivi di piste ciclabili sono stati ben 30, passando da 33 a 63 km in soli 10 anni. Dal 2000 al 2008, gli anni di Hullweck, i chilometri di nuove piste ciclabili sono stati solo 12».

LA GIUNTA RUCCO SENZA LA VOLONTA’ POLITICA DI SOSTENERE LE CICLABILI

E proseguono i due esponenti del Partito Democratico: «Ogni anno, in media, dal 2008 al 2018, sono stati realizzati 3km di piste ciclabili. Da quando si è insediata la giunta Rucco la media è passata a 1,4 km all’anno. Meno della metà. E la giustificazione della pandemia regge poco: in moltissime città, comprese quelle vicine a noi, si è utilizzata proprio la scarsità di auto presenti nelle strade per realizzare lavori di cura urbana e miglioramento delle reti ciclabili. Non solo, uno delle prime azioni della giunta Rucco è stata quella di smantellare alcuni attraversamenti ciclopedonali in città. I soldi dunque c’erano, la volontà politica no».

LA PROPOSTA: 100 KM DI PISTE CICLABILI IN 5 ANNI

“Da qui avanziamo la nostra proposta. La sfida dei prossimi anni è raggiungere 100km di piste ciclabili, tornando ad investire sulla mobilità alternativa alle auto. Piste ciclabili che dovranno essere condivise con la cittadinanza e con i commercianti – concludono Cristina Balbi e Stefano Dal Pra Caputo -, ma che dovranno essere realizzate proprio perché Vicenza torni a respirare».

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