Paura del LUPO? In Veneto c’è più paura della dinsinformazione sui grandi carnivori

Paura del LUPO? In Veneto c’è più paura della dinsinformazione sui grandi carnivori

Torna il problema dei grandi carnivori che hanno ripopolato le nostre montagne e le aree meno antropizzate delle regioni del Triveneto. Parliamo del dibattito politico che ci è in Veneto proponendo questo comunicato stampa del Gruppo consiliare (a palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale del Veneto) del Movimento 5 Stelle (M5S).

 “Ci risiamo. Senza nemmeno avere qualche dato a disposizione si vuole piegare la natura, l’ambiente a nostro comodo. Non ci si chiede nemmeno quanti siano i lupi, quanti ne possono vivere nei nostri boschi senza creare problemi e senza che essi stessi ne abbiano. Gli allevatori hanno tutte le ragioni nel voler tutelare il bestiame e le loro attività, ma serve un approccio che coinvolga tutti i soggetti coinvolti, secondo parametri tecnici seri e condivisi. E il censimento è il primo. Non si può semplicemente voler affermare che siamo noi i padroni del territorio e che abbiamo il diritto di sparare”.

Questa la posizione del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini, in ordine al Progetto di Legge Statale n. 54 “Misure di prevenzione dei danni provocati dai grandi carnivori e di contenimento delle popolazioni in esubero rispetto alla sopportabilità del territorio ed alla loro compatibilità con le attività antropiche”, in discussione oggi in aula consiliare”.

“I lupi ci fanno paura perché scendono a valle? Magari è anche perché abbiamo il brutto vizio di disboscare e cementificare – affermano Berti, Brusco, Scarabel e Baldin – almeno chiediamoci quanti sono questi lupi e quanti dovrebbero essere. Il Ministro Costa l’ha chiesto ormai nove mesi fa: un censimento serio, secondo un progetto già avviato con le Regioni autonome. Ma la Regione Veneto che fa? Discute sul diritto di imbracciare il fucile. Non servirebbe nemmeno parlare, ma solo seguire la politica del Ministero”. “Non potranno mai essere azzerate le predazioni. Il lupo dalle nostre montagne ci sarò sempre, semplicemente perché è casa sua. E’ quindi necessario adottare tutti i dispositivi tecnici per migliorare la coabitazione – affermano in conclusione i consiglieri Pentastellati – La Regione dovrebbe semplicemente fare la propria parte, magari istituendo un Osservatorio permanente sulla fauna selvatica, che è, e rimane un patrimonio della nostra natura”.

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