Lorenzoni: «E se il grande ammalato fosse la sanità veneta»

Lorenzoni: «E se il grande ammalato fosse la sanità veneta»

Venezia, 11 maggio 2022 – «E se il grande ammalato oggi fosse la sanità veneta?»
La provocazione viene lanciata dal consigliere regionale Arturo Lorenzoni dopo che l’amministrazione regionale e l’Ulss 6 non hanno commentato gli scambi via chat avvenuti fra quest’ultima e i cyber-criminali, che qualche mese fa hanno reso di dominio pubblico migliaia di dati sensibili dei pazienti, oltre a verbali e regolamenti interni.

«In primis il presidente Zaia, non dando conto dell’accaduto in maniera precisa e puntuale, sembra voler sminuire un fatto gravissimo, che non ha precedenti. Così, però, dimostra che la sicurezza, e in particolare la cybersicurezza, non è in cima alle priorità di Azienda Zero. Il ritornello dell’eccellenza della sanità veneta è buono solamente per la campagna elettorale e i suoi punti stampa all’ora di pranzo». «Quando ci affidiamo alla sanità pubblica, lo facciamo certi che le nostre cartelle cliniche o le diagnosi rimarranno all’interno di un circuito protetto». L’aver scoperto, aggiunge Lorenzoni, «che pure con una certa facilità ignoti si sono impossessati di questo materiale, arrivando addirittura a domandare un riscatto di milioni di euro, è preoccupante. Non solo. Il fatto che la Regione oggi non dica nulla a tale riguardo è indice di disagio. Sulla sicurezza, anche informatica, non possiamo permetterci dei tentennamenti».

Non è chiaro quale tipo di investimento abbiano fatto le Ulss su adeguati sistemi di protezione, peraltro solo dopo il cyber-attacco, tenendo conto che la necessità è invece rendere il sistema più aperto per integrare i dati del sistema pubblico e del sistema privato, senza creare falle alla sicurezza.
«Oggi il referto di un esame effettuato in una struttura privata non è visibile dai sanitari del sistema pubblico, e viceversa – conclude Lorenzoni – Questo comporta spesso una duplicazione degli esami e, a cascata, dei costi enormi per la comunità. È essenziale costruire una rete in grado di far dialogare dati del pubblico e del privato, anche in una logica di risparmio di tempo e risorse per i cittadini. Dando priorità alla sicurezza».

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