Padova, 12 aprile 2021 – Michele Favero, segretario di Indipendenza Veneta (associazione politica) e Davide Lovat, presidente del Popolo di San Marco (associazione culturale) si schierano dalla parte del sindaco di Santa Lucia di Piave e medico Riccardo Szumsky per il quale si è creato un caso legato alle cura per il covid. Szumsky medico, non tanto il Sindaco, è stato “denunciato” all’ordine dei medici di appartenenza perché da una parte non si fida del tutto dei vaccini arrivati ad essere somministrati in breve tempo e senza una vera e propria sperimentazione solida (il caso Astra Zeneca ne è la riprova), e dall’altra comunque è in prima linea contro il covid-19 per curare i suoi pazienti e concittadini utilizzando tutti i metodi e le terapie efficaci e riconosciute dal mondo scientifico. Di seguito il comunicato firmato dal politico dell’Altapadovana Micjele Favero e dallo studioso vicentino Davide Lovat.
LA NOTA DI INDIPENDENZA VENETA E POPOLO DI SAN MARCO
“Abbiamo appreso dalla stampa locale della segnalazione all’Ordine dei Medici di Riccardo Szumski, medico nonché sindaco di Santa Lucia di Piave.
Avendo seguito da vicino l’approccio alla pandemia del nostro amico e compagno di battaglie politiche Riccardo Szumski, denunciamo come ignominioso e scorretto il tentativo di stigmatizzarlo collocandolo, in modo del tutto arbitrario e volgare, nella categoria dei “No Vax”.
La verità è che il dottor Szumski fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha seguito la sua coscienza di medico che gli impone innanzitutto di curare i pazienti con i mezzi a disposizione, mettendo a frutto il suo bagaglio di conoscenza scientifica e la sua lunghissima esperienza. In attesa di un vaccino che abbia superato la fase sperimentale e che offra margini di sicurezza corrispondenti agli standards necessari, per non configurare scenari che violino la Costituzione e le convenzioni internazionali sulla sperimantazione umana dei farmaci, egli ha seguito un protocollo di cure domiciliari che ha dato risultati straordinariamente efficaci.
Forse questo suo approccio disturba chi, anche in Veneto, ha invece voluto affidare tutto alla soluzione vaccinale e al confinamento dei cittadini, con repressione dei diritti umani, civili, politici e sociali che perdura da oltre un anno. Forse Szumski disturba politicamente perché dimostra che ci sono alternative, sia mediche che politiche, al modello imperante in Italia e, in particolare, nel feudo leghista che è il Veneto.
Per affinità di pensiero con Szumski abbiamo pertanto deciso, come partito “Indipendenza Veneta” e associazione “Popolo di San Marco”, di appoggiare pubblicamente il suo operato e di dare inizio a un percorso di rappresentanza civica degli elettori che non si riconoscono col modello “chiusurista”, ma vorrebbero invece un progressivo allentamento delle misure di restrizione e un ritorno alla normalità, sul modello di altri Paesi europei decisamente più evoluti dell’Italia sul piano del rispetto dei diritti.
In vista delle future elezioni, non solo le prossime, invitiamo pertanto i cittadini interessati a partecipare a liste civiche non partitiche per una “Nuova Repubblica” in un percorso connotato dalla difesa e dalla rivendicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione, ripetutamente violati, nonché dalla centralità e priorità della famiglia e della persona rispetto allo Stato, che va assolutamente ridimensionato, nella vita associata che vorremmo ancora democratica e vissuta in uno Stato di diritto, anziché in uno Stato autoritario”.
DAVIDE LOVAT PARLA DELL’ARGOMENTO A RADIO SAN MARCO
Non solo del caso Szumsky ma della violazione dei diritti umani che si sostanzierebbe nell’obbligare le persone a fare il vaccino anche col ricatto (vedi i casi dei dipendenti pubblici). Si parla anche dell’alleanza sottoscritta da Indipedenza Veneta col movimento marciano Il Popolo di San Marco.