Incastrato nella fresa muore metalmeccanico di 48 anni a Chiampo. I sindacati: basta morti, rafforzare gli Spisal!

Incastrato nella fresa muore metalmeccanico di 48 anni a Chiampo. I sindacati: basta morti, rafforzare gli Spisal!

Chiampo (Vicenza), 7 giugno 2020 – Giuliano Pandolfo, 48 anni, di Chiampo è morto ieri mattina verso le 11 mentre lavorava su un macchinario nella ditta “Meccanica Lovato” nella zona artigianale di Arso (frazione di Chiampo). L’uomo, dipendente dell’azienda, è rimasto incastrato con un lembo della tuta da lavoro in una fresa, trascinato dal macchinario avrebbe poi sbattuto la testa mortalmente. Ma sul caso indagano i carabinieri e lo SPISAL dell’Ulss berica per conto della Procura della Repubblica del Tribunale di Vicenza. Pandolfo lascia la moglie e un figlio di 9 anni.

Sul caso intervengono i segretari generali dei sindacati dei metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil di Vicenza e provincia che dicono “basta morti sul lavoro, lo ripetiamo da molto tempo che la sicurezza salva la vita!”

“Dobbiamo purtroppo constatare che non basta avere previsto per decreto legge in tutti i luoghi di lavoro il comitato di sicurezza aziendale per l’emergenza – dichiarano Stefano Chemello Fim Cisl, Morgan Prebianca Fiom Cgil e Carlo Biasin Uilm Uil-, evidentemente in tutti i luoghi di lavoro dove non sono presenti le organizzazioni sindacali il problema sicurezza sul lavoro è trascurato e non è una priorità delle aziende”. 

Ed aggiungono: “Si spiega solo così il fatto che la ripresa lavorativa coincida in provincia di Vicenza con due infortuni mortali sul lavoro.  Davvero è ora di cambiare è urgente mettere al centro sicurezza”.

“I comitati  di sicurezza – continuano i tre segretari – possono essere lo strumento di prevenzione dal virus covid-19 ma sopratutto e anche dagli infortuni sul lavoro, bisogna crederci”.

E sottolineano Chemello, Prebianca e Biasin: “Tutte le aziende, non importa se grandi o piccole devono adeguare gli standard di sicurezza e chi deve vigilare lo faccia seriamente non a parole”.

L’operaio che ha perso la vita alla Meccanica Lovato (azienda metalmeccanica di Chiampo) è purtroppo l’ultimo in ordine di tempo e già il secondo nel giro di una settimana in provincia di Vicenza.

“Lo Spisal deve essere di supporto e vigilanza, per questo serve potenziarlo con più risorse, con più addetti per poter effettuare i controlli di prevenzione”, aggiungono Chemello, Biasin e Prebianca che conclusono:

“La partecipazione e la condivisione è la via tracciata anche con il tavolo avviato in Prefettura tra le parti sociali e le istituzioni interessate, se davvero non si interviene, il numero di morti non farà altro che aumentare”.

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