Venezia, 18 marzo 2020 – “Nessuno spazio per le speculazioni sui generi alimentari e nessuna tolleranza per chi le fa”. E’ il monito di Coldiretti Veneto che nella casella di posta attivata ad hoc sos.speculatoricoronavirus@coldiretti.it ha rintracciato le prime segnalazioni documentate in particolare sul settore lattiero caseario. Lettere alle aziende con mittenti e generalità chiare e riconoscibili sono state inviate alla mail dedicata – commenta Coldiretti Veneto – comunicazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario se non verranno fornite adeguate motivazioni.
Triste arrivare fino a questo punto – insiste l’associazione – ma l’emergenza sanitaria non può certo giustificare comportamenti al limite della legalità, con insostenibili richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori proprio mentre i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti nelle dispense dei cittadini”.
La posizione di Coldiretti Veneto è ferma: “ Chiunque violi il principio base della solidarietà nazionale nei momenti di crisi e tenta di riempirsi le tasche approfittando delle difficoltà del Paese, è alto tradimento nei confronti delle famiglie e delle imprese agricole”.
“A pochi giorni dalla convocazione del Tavolo Bianco, proprio mentre le prime ipotesi di lavoro concordate tra gli operatori della filiera stanno per concretizzarsi – continua Coldiretti – gli episodi come questi impongono una riflessione generale.
Lo sforzo economico del Governo e della Regione deve essere concentrato su regole trasparenti”.
Da il saldo del pregresso Psr 2019 e l’anticipo Pac per dare liquidità alle aziende, al confronto diretto con la GDO per privilegiare la produzione veneta e italiana sugli scaffali dei supermercati fino al coinvolgimento degli enti no profit a livello regionale, sono alcuni dei punti strategici da mettere in campo per uscire da una situazione straordinaria.
“Per dare risposte ulteriori va considerata l’introduzione di nuovi modelli risolutivi – ribadisce Coldiretti – ad esempio la produzione che era destinata al canale Horeca deve essere collocata negli impianti predisposti alla trasformazione in UHT e formaggi a media e lunga conservazione. Con l’aiuto pubblico si incentiverebbe l’impegno già capillare delle associazioni senza scopo di lucro che si prendono cura degli indigenti”
Dal ragionamento non possono essere esclusi i Consorzi di Tutela – spiega Coldiretti – permettendo loro, per quanto possibile, lo splafonamento dei limiti produttivi, senza ovviamente appesantire il mercato
L’appello è mettere da parte comportamenti ed interessi particolari – conclude Coldiretti Veneto – per costruire insieme soluzioni che conducano a garantire un futuro alle imprese agricole e la possibilità ai cittadini di approvvigionarsi sempre e comunque di cibo sano e giusto”.
(fonte: ufficio stampa Coldiretti Veneto)