Barcellona (Catalogna) – 24 maggio 2020 – La Germania insieme alla Francia ha lanciato un piano per creare il cosiddetto Recovery Fund fortemente caldeggiato dal paese transalpino.
Un aspetto interessante è che i finanziamenti siano a fondo perduto in modo da non pesare sui bilanci dei paesi del Sud Europa, già oppressi da un pesante fardello debitorio.
LA PROPOSTA FRANCO-TEDESCA DEL RECOVERY FUND
Se ho inteso bene la proposta i fondi andrebbero a pesare sul bilancio europeo, raccolti sul mercato dalla Commissione Europea, che poi si incaricherebbe di assegnarli ai paesi europei più colpiti dalla emergenza economica post Covid 19.
I 500 miliardi previsti dal piano Merkel-Macron mi sembrano una buona base di partenza anche se non sufficienti, ma potrebbero essere integrati da ulteriori finanziamenti non a fondo perduto ovvero rimborsabili a bassi tassi e a scadenze piuttosto lunghe.
PER GLI STATI PULCE NON E’ UNA BUONA IDEA
Tutto bene, tutto bello? Neanche per idea perché in questi giorni ho letto sulla stampa le reazioni dei soliti nanetti europei, rigidi difensori della austerità e dei vincoli di bilancio che protestano e non ci stanno a regalare soldi ai paesi del Sud. Si tratta delle solite canaglie olandesi cui questa volta si aggiungono austriaci, danesi, finlandesi.
Credo sia saggio in democrazia e in una istituzione come la Unione Europea ascoltare il punto di vista di tutti ma vi è un limite a tutto.
E’ ora che queste pulci europee, nani economici e ortodossi dei vincoli, la smettano di porre veti.
L’Europa non può affondare perché dei piccoli paesi il cui peso in ambito europeo e mondiale è pari quasi a zero si oppongono a qualsiasi ragionevole e condivisibile proposta di solidarietà che finalmente renderebbe l’Europa più simile a una comunità di stati che a una mera sommatoria doganale e monetaria.
E GLI ELETTORI DELLE “PULCI” DI QUESTA EUROPA?
Comunque il problema non sono il cancelliere austriaco Kurz o quello olandese Rutte.
Il vero problema sono i loro elettori, gente miope, chiusa e gretta, spesso priva di qualsiasi cultura europea che non vada oltre il ristretto ambito del loro piccolo cortile di campagna. Gente che pensa che la solidarietà sia solo uno spreco di pubblico denaro, che non capisce che se falliscono i paesi del sud Europa anche il loro benessere sarà minacciato e verranno travolte anche le piccole economie dei loro insignificanti paesi.
Disinfestiamo l’Europa dalle pulci. Se non gli va bene la solidarietà che vengano accompagnati fuori dalla porta.
L’Italia, la Spagna, il Portogallo o la Francia non possono fallire perché una massaia della Carinzia, un operaio di Enschede (Olanda) o un meccanico di Arhus ( Danimarca) non capiscono che serve più Europa di fronte a un evento senza precedenti come il Covid 19. Se ne vadano e subito. Non li rimpiangeremo.
Francesco Celotto
*consulente finanziario, già vicepresidente Associazione Soci Banche Popolari