Gruppo del lusso internazionale sfrutta i metalmeccanici nel Vicentino

Gruppo del lusso internazionale sfrutta i metalmeccanici nel Vicentino

Nel 2023, la divisione Métiers d’Art di LVMH, nata nel 2015 per raccogliere, con acquisizioni o partecipazioni, aziende d’eccellenza produttrici per il lusso distribuite in tutto il mondo, ha acquisito il 100% della Renato Menegatti di Villaverla, provincia di Vicenza, azienda di riferimento del settore del metallo europeo dal 1980, azienda rinominata M.On.De “Metal-on-Demand” (metalli su richiesta). Scelta dalla LVMH proprio per l’alta professionalità, capacità e competenze dei propri dipendenti visto che, per stessa dichiarazione (di dicembre 2023) Jean Baptiste Voisin, chief strategy officer di Lvmh e presidente di Lvmh Métiers d’Art: “La lavorazione dei metalli è un’arte antica che richiede competenze e maestria uniche. Siamo consapevoli dell’importanza di preservare e valorizzare questa tradizione e siamo entusiasti di poterlo fare attraverso questa acquisizione”.

IL “LATO B” DELLE MULTINAZIONALI DEL LUSSO

La ex Renato Menegatti, con le sue due sedi, una a Zanè e una a Villaverla, si contraddistingueva per le lavorazioni proprie per il mondo della gioielleria e la produzione piccole parti metalliche per accessori: dalla progettazione 3D, alla prototipia, alla produzione, ai processi di galvanizzazione (con oro o palladio), anodizzazione, satinatura e lucidatura. La realizzazione di accessori metallici per il settore del fashion, in particolar modo per prodotti d’abbigliamento e pelletteria, è da sempre un pilastro dell’industria del lusso e la divisione Métiers d’Art di Lvmh ha voluto, con questa acquisizione (e quella dell’asiatica Gbjm a Taiwan e della Jade Group con sede in Portogallo e Francia) avere al proprio interno tre aziende di eccellenza del settore.

A VILLAVERLA E ZANE’ NIENTE STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

Purtroppo però non è tutto oro (né metallo di lusso) quello che luccica, soprattutto fra Zanè e Villaverla, perché nonostante l’acquisizione di valore e il fatturato registrato sia dalla LVMH che dalla stessa M.ON.DE. si è registrato l’ennesimo nulla di fatto dopo quasi un anno di trattative per il corretto inquadramento dei lavoratori e delle lavoratrici di M.ON.DE, per la stabilizzazione dei lavoratori precari, per la stipula di un accordo integrativo aziendale che ponga la dovuta attenzione alla conciliazione fra tempi di vita e di lavoro, che definisca la necessaria crescita dei salari con il dovuto riconoscimento, in primis economico, delle professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici dell’azienda.
Inoltre, da maggio saranno revocate le indennità di trasferimento per i dipendenti che si erano spostati da Villaverla a Zanè per esigenze aziendali, cosa che causerà un’ulteriore perdita di salario per molti di loro. Un altro dato preoccupante è l’alto numero di dimissioni che si stanno registrando in questi mesi, a causa degli straordinari incessanti, che arrivano a oltre 10 ore a settimana, e degli stipendi bassi, legati soprattutto al numero elevato di personale sotto inquadrato presente.
Durante l’ultimo incontro, tenutosi il 17 aprile 2024, la Direzione Aziendale ha comunicato alla Fiom Cgil e alla RSU la decisione di rimandare nuovamente il tavolo di trattativa sui temi sopraindicati a gennaio 2025.  

A CAPO DEL GRUPPO LVMH BERNARD ARNAULT, L’UOMO PIU’ RICCO DEL MONDO

“Riteniamo inaccettabile che un’azienda di proprietà di Bernard Arnault, uomo più ricco al mondo per il secondo anno consecutivo che ha chiuso il 2023 con un utile netto superiore a quello del 2022 e un fatturato che cresce costantemente negli ultimi 5 anni non redistribuisca la ricchezza a coloro che la ricchezza la producono, cioè, i lavoratori e le lavoratrici. Alcuni dei pezzi che vengono realizzati in questa azienda sono parti fondamentali di borse di lusso come le Pochette Métis della LV che costano al pubblico fra i 2.200 e i 2.800 euro. Facendo due conti, ci si rende conto che lo stipendio medio di un M.ON.DE è poco più della metà di queste cifre: praticamente un pezzo realizzato a Villaverla o Zanè, catene, fibbie, occhielli, zip e borchie, vale quasi di più del tempo di lavoro mensile di una delle persona che lo produce.”

Ha commentato Laura Scalzo, segretaria della Fiom Vicenza, che segue la vertenza: “Martedì 30 aprile, dopo gli scioperi di questa settimana, siamo stati convocati dall’azienda e speriamo di avere dalla direzione aziendale delle risposte soddisfacenti e che vengano prese tutte le misure necessarie perché quest’azienda diventi un luogo di lavoro rispettoso della dignità e della professionalità di lavoratori e lavoratrici, altrimenti altro non possiamo dire che non ci fermeremo finché la vertenza non sarà vinta.”

 

fiom cgil vicenza striscione


CENNI SOCIETARI (fonte Treccani)
LVMH: Acronimo per Louis Vuitton Moët Hennessy, gruppo francese nato nel 1987 dalla fusione tra le imprese Louis Vuitton, specializzata negli accessori di moda, e Moët Hennessy, specializzata in vini e alcolici. Dalla holding dipendono circa 50 società ciascuna delle quali gestisce marchi di prestigio nelle categorie moda (Dior, Kenzo, Lacroix, Vuitton, Givenchy, Loewe, Pucci, Fendi, Loro Piana ecc.), vini e champagne (Moët Chandon, Veuve Clicquot, Henessy ecc.), profumi e cosmetici (Guerlain e i profumi delle varie maison di moda), grande distribuzione (Sephora, La Samaritaine ecc.). Presidente del gruppo è Bernard Arnault che, con la società irlandese Guinness, ne ha acquisito il controllo. Acquisita Tiffany & Co nel 2020 e raggiunto il controllo totale della Emilio Pucci nel 2021, nel 2023 il gruppo è stato il primo europeo a superare la soglia di 500 miliardi di dollari di capitalizzazione, dopo un trimestre che ha registrato un incremento dei ricavi del 17%.

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