Flash-mob on-line delle madri in lutto per l’omicidio di Francesca e Pietro a Trebaseleghe

Flash-mob on-line delle madri in lutto per l’omicidio di Francesca e Pietro a Trebaseleghe

Vicenza, 24 dicembre 2020 – Ospitiamo il grido di dolore delle “madri in lutto”, così si autodefiniscono, un coordinamento nato da alcune associazioni di volontariato impegnate nell’affermazione dei diritti della famiglia e dei bambini. Le madri si riferiscono all’efferato duplice omicidio di due ragazzi avvenuto a Trebaseleghe il 19 dicembre scorso: un padre separato ha ucciso nel sonno i due figli e si è tolto la vita. Una tragedia immane! Alla lunga nota firmata dalle associazioni è collegato anche un flash mob on line: QUI per saperne di più e partecipare.

LA NOTA DELLE MADRI IN LUTTO

#madriinlutto

Noi accusiamo

A proposito dell’efferato omicidio di Francesca e Pietro, 15 e 13 anni. 

Nella notte di sabato 19 dicembre sono stati sgozzati da Alessandro Pontin, il feroce maschio e patriarca che avrebbe dovuto essere il loro padre, che subito dopo vigliaccamente si è tolto la vita. Sono stati assaliti nel sonno, hanno tentato di difendersi e fuggire. Tutto è stato vano. Come vani sono stati i tentativi della loro madre, Roberta, di difenderli. Roberta aveva più volte segnalato ai carabinieri i comportamenti preoccupanti del padre, rimanendo sempre inascoltata. Due ragazzi, due vite scintillanti e piene di futuro, non ci sono più. Una donna, la loro madre, è morta in vita. 

Noi accusiamo: 

Lo Stato  patriarcale che  difende la violenza maschile, il diritto maschile a trattare donne e figli come cose di proprietà ed oggetti di spartizione. Per questo motivo moriamo insieme ai nostri figli, perché la bigenitorialità è imposta con la forza dalla Legge 54  a bambini e ragazzi, nel nome del Padre che ha diritto sempre e comunque anche quando denunciato, indagato o condannato addirittura. Ci ammazzano i figli, perché le nostre parole non hanno valore di fronte alle istituzioni, perché quando gridiamo per difenderli siamo malevole, alienanti, ossessive, esagerate, bugiarde e se insistiamo a tutelarli diventiamo noi le criminali e veniamo condannate a perdere l’affidamento e il collocamento dei nostri figli ad opera di “esperti” non meno misogini e punite dai Tribunali con multe vergognose. Conosciamo le madri che hanno denunciato gli abusi sessuali dei padri nei confronti dei figli e nonostante tutto questo è stato consentito il collocamento presso questi uomini non tenendo conto della pericolosita’ degli stessi, non tenendo conto dei rischi sia per la vita e sia per la salute mentale di questi ragazzi/bambini di vivere con uomini vendicativi e violenti. Nei tribunali, ormai, la violenza non è neanche più presa in considerazione come eventualità, si chiama “alta conflittualità” per soddisfare ulteriormente il bisogno di spartizione al 50% anche della responsabilità di questa. 

Noi accusiamo: 

Noi donne, madri, rappresentanti di gruppi ed associazioni femministe accusiamo lo Stato, le istituzioni locali, le Forze dell’ordine che nulla hanno fatto per difendere questi ragazzi e la loro madre e quindi di essere corresponsabili di questa carneficina. Accusiamo la Legge italiana di favorire i violenti garantendo loro, di fatto, il diritto di vita e di morte su donne e bambini. 

Pretendiamo l’immediata rimozione dai propri incarichi di tutti coloro che non hanno agito per difendere Roberta, Francesca e Pietro. Esigiamo che si neghino funerali pubblici, e sepoltura ufficiale, all’assassino. La nostra rabbia è terribile e non smetterà di levarsi contro tutti i responsabili. Siete tutti complici: chi ha armato la mano dell’omicida confortandolo ideologicamente e dando spazio alle sue pretese, e chi non l’ha disarmata quando è stato chiamato a farlo. Chi ha esaltato i diritti del Padre e chi non ha difeso i figli, lasciando inascoltata e sola la Madre. Il nostro lutto è pianto e dolore, ma è soprattutto ribellione contro la vostra cultura di morte. 

Rivolgiamo il nostro amore, la nostra profonda compassione a Roberta e ai suoi ragazzi, li accarezziamo con tutta l’anima. 

E chiamiamo tutte le donne, le madri a levare il loro grido insieme a noi contro questa mattanza. A denunciare uno Stato che non protegge i bambini, che non crede alle madri, che di fatto consente e incoraggia la violenza maschile non punendo i colpevoli e lasciandoli liberi di uccidere.

Collettivo Donne InCuranti

MaternaMente

MovimentiAMOci Vicenza

Con il supporto di Chegender

QUI LE INFO PER L’EVENTO ON LINE – FLASH MOB

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