Fatta la bonifica bellica, a quando il Parco della Pace di Vicenza?

Il terreno su cui sorgeva la pista dell'aeroporto civile di Vicenza che diventerà Parco della Pace!

Il terreno su cui sorgeva la pista dell’aeroporto civile di Vicenza che diventerà Parco della Pace!

641 ordigni bellici compresa una bomba del peso di 4.000 libbre il cui disinnesco ha comportato la dichiarazione dello stato di emergenza e l’evacuazione di 27 mila cittadini; due anni e otto mesi di lavoro, 12 interruzioni del cantiere rese necessarie da rinvenimenti bellici, maltempo, allagamenti dei terreni, organizzazione del bomba day; numerosi interventi curati dagli artificieri. Passa anche da questi numeri l’imponente intervento di bonifica bellica che il Comune di Vicenza ha dovuto gestire dal luglio del 2013 ad oggi per poter finalmente procedere alla trasformazione dell’ex aeroporto Dal Molin nel Parco della Pace.

Le ultime operazioni legate alla bonifica bellica sono state l’occasione per il sindaco Achille Variati, accompagnato dall’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza, di recarsi all’ex Dal Molin e ripercorrere la complessa vicenda, alla presenza del prefetto di Vicenza Eugenio Soldà che si è complimentato per il lavoro di squadra che ha caratterizzato l’intera vicenda.

Sono intervenuti il generale di divisione Roberto Franci, vicecomandante Comando Forze di Difesa Interregionale Nord di Padova e il colonnello Luigi Musti, comandante del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpino di Trento, che hanno ricordato in particolare l’esperienza del disinnesco della Old Lady, diventata esempio di eccellenza a livello Nato.

“Ringrazio tutti i militari”, ha detto il sindaco, “che a diverso titolo hanno lavorato a questa complessa operazione: a tanti anni dalla fine della guerra ha lasciato un segno in tutti noi essere stati ancora una volta nelle mani degli Alpini. E ringrazio il prefetto, il cui staff ha sempre favorito la risoluzione di tutti i problemi emersi nel corso di questa articolata attività. Grazie anche alla ditta GAP Service, che ha portato avanti con professionalità l’incarico di bonifica affidatole dal Comune, e alla stampa locale, che ha svolto un ruolo fondamentale rispetto all’informazione da assicurare ai cittadini nei momenti più difficili legati all’evacuazione di 27 mila persone”.

“Ora si apre una nuova fase”, ha proseguito Variati, “che porterà all’apertura del grande parco che potrà davvero rappresentare il segno lasciato dalla nostra generazione alla città. Apprendo che qualche politico locale sostiene che avremmo dovuto utilizzare il finanziamento dello Stato per sistemare scuole e strade: i cittadini devono sapere che quei soldi sono vincolati alla sola realizzazione di quest’area verde. Non possiamo spenderli per altre opere. Ma sono soldi che utilizzeremo al meglio: realizzeremo una risorsa che ristabilirà l’equilibrio tra il costruito e la natura. Sarà un grande polmone verde, un punto di riferimento per l’intero territorio. Si verrà a Vicenza non solo per visitare la città del Rinascimento, ma anche per questo parco straordinariamente bello”.

“Il tratto distintivo di quest’area”, ha aggiunto l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza, “sarà la leggerezza. Assieme al gruppo Pan associati, che si è aggiudicato il bando europeo per la sua progettazione, abbiamo iniziato i ragionamenti che porteranno a disegnare l’area valorizzando quello che già c’è: un grande vuoto in alternanza al costruito, l’elemento acqua, la terra già smossa dalla bonifica in modo da minimizzare lo spostamento di mezzi d’opera… Nel frattempo il dialogo avviato dal tavolo della partecipazione sarà aperto a tutta la città e ai Comuni contermini, per recepire nuove idee e per far innamorare i cittadini di un ambiente assolutamente unico, la cui ampiezza non si riscontra in nessun altro luogo”.

Proprio in queste settimane, quindi, i militari stanno smantellando la grande piramide formata da 4.200 tonnellate di terra, alta 7 metri e larga 8 metri, costruita per il disinnesco della grande bomba da 4.000 libbre ribattezzata Old Lady e utilizzata anche per le altre operazioni di bonifica seguite dagli artificieri. Si tratta di un intervento che, simbolicamente, sancisce il passaggio dell’ex aeroporto da area demaniale a grande parco comunale di 637 mila metri quadrati, secondo quanto sottoscritto nel Protocollo d’intesa siglato il 7 luglio 2011 dal sindaco Achille Variati con la presidenza del consiglio dei ministri, i ministeri della difesa, dell’economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti e Anas sugli interventi di mitigazione e compensazione per l’ampliamento dell’insediamento militare americano all’aeroporto Dal Molin.

L’area risulta quasi completamente bonificata (ad oggi mancano all’appello gli ultimi 12.900 metri quadrati di terreno che richiederanno circa 20 giorni lavorativi) grazie all’intervento degli artificieri e all’attività ordinaria svolta fino a una profondità di 5 metri dalla ditta GAP Service di Padova per conto del Comune, secondo le prescrizioni via via imposte dal 5° Reparto infrastrutture di Padova.

Nel dettaglio, nel corso della bonifica sono stati rinvenuti la grande bomba da 4.000 libbre (1.814 chilogrammi – il disinnesco ha richiesto l’evacuazione di 27 mila cittadini); 26 ordigni da 250 chilogrammi l’uno; 4 ordigni inglesi del peso di 250 libbre ciascuno (113 chilogrammi – per il disinnesco dei primi 3 sono state evacuate 11 famiglie); 63 bombe da 100 chilogrammi; 3 bombe da 50 chilogrammi; 152 ordigni in cemento da 10 chilogrammi; 73 bombe a frammentazione da 20 libbre (9 chilogrammi); 2 ordigni di piccolo calibro; 308 mine e altri ordigni vari; 9 bombe a mano.

L’intervento di bonifica bellica (opera prestata dalla ditta, dal direttore all’esecuzione del contratto e interventi di allontanamento e brillamento degli ordigni, escluse le spese del Bomba Day) è costato complessivamente 1.229.542,56 euro, finanziati nell’ambito degli 11 milioni 500 mila euro stanziati dallo Stato per la realizzazione del parco e del nuovo museo aeronautico. Di quel finanziamento, trasferito in relazione alle fasi di avanzamento del progetto, il Comune ha già incassato 5 milioni 175 mila euro.

Conclusa la bonifica bellica, il consiglio comunale approverà la delibera con la quale, grazie al cosiddetto federalismo demaniale, il Comune di Vicenza diventerà per sempre proprietario dell’area.

Nel frattempo potrà prendere il via a tutti gli effetti il lavoro dei progettisti del gruppo Pan associati, che ha vinto il bando europeo per la progettazione del Parco della Pace.

 (fonte: ufficio stampa Comune di Vicenza)

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