Padova, 25 agosto 2021 – “Siamo alle solite, l’assessora Elena Donazzan nell’ultima riunione del Comitato Regionale di Coordinamento delle Università del Veneto, davanti ai rettori e alle rettrici, dichiara serenamente che lei non ha nessuna voglia di dare risposte di alcun tipo alle richieste delle rappresentanze studentesche“. Lo riporta in una nota Marco Nimis della Rete degli studenti del Veneto che ha sede a Padova.
“Non si è fermata qui, però – continua il rappresentante degli Studenti Medi – perché ha inventato di sana pianta che lei sarebbe stata addirittura minacciata di morte da noi, e di conseguenza con noi non ci vuole parlare”, denuncia Nimis.
“Il tavolo serviva ad avere un confronto sulla ripartenza delle università e l’assessora Donazzan non solo ci ha calunniato davanti ai rettori del Veneto, ma ovviamente non ha risposto a nessuna delle nostre richieste. E’ così che per l’assessora i trasporti non sono una questione su cui entrare perché la responsabilità della loro gestione è di province e Cts. L’assessore per giustificare il suo immobilismo, ci ha solo detto che le competenze oggi sono estremamente difficili da dirimere”.
MA COME FA ZAIA A SOPPORTARE LA DONAZZAN E LE SUE SBANDATE?
“Non ci lascia sorpresi il perdurante comportamento di Donazzan nell’ignorare completamente le istanze delle organizzazioni studentesche più rappresentative della Regione – continua Marco Nimis della rete degli Studenti Medi del Veneto -. La cosa che non riusciamo a spiegarci è come faccia Zaia a sopportarla, visto che altre volte lo ha messo in imbarazzo con uscite fasciste o che hanno messo in cattiva luce la sua stessa Giunta, e adesso si è ridotta ad inventarsi la frottola, in un contesto istituzionale e formale, che gli studenti dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi l’hanno minacciata di morte”.
“Visto che con un assessora del genere non è dato parlare ed è più impegnata a trovare visibilità con sparate folkloristiche piuttosto che dare risposte a cittadini e studenti – conclude Nimis – chiederemo un incontro al Presidente della Regione, se necessario e se non otterremo risposta ci presenteremo in massa a Palazzo Balbi”.
(fonte: Rete degli Studenti Medi del Veneto)