In 300 metri, da piazzale De Gasperi alla rotatoria del coccodrillo, ben 15 negozi chiusi. La crisi è adesso: e vogliamo aspettare l’autunno?
Vicenza, 23 giugno 2020 – La crisi è adesso. Dopo le clamorose notizie delle catene commerciali che hanno lasciato (Conbipel) o lasceranno corso Palladio nella seconda parte dell’anno (H&M in agosto e Sisley e Benetton a fine anno) proseguiamo nell’osservazione di quel che accade alle attività commerciali di Vicenza.
E scopriamo situazioni altrettanto allarmanti.
Nei primi 300 metri di Viale Santi Felice e Fortunato, che vanno da Piazzale De Gasperi alla rotatoria del coccodrillo (viale Milano), abbiamo contato 15 negozi chiusi.
Tra questi anche due bar: quello di fronte ai giardini Salvi (Karma) e l’altro di fronte alla chiesa sconsacrata di San Bovo (Xché No).
Quasi su tutte le vetrine vuote i cartelli “affittasi” e “vendesi”, ma anche “chiuso per cessata attività”. Nel caso dell’erboristeria di fronte ai giardini si tratta però di un trasferimento.
Davvero deprimente la situazione a scacchiera sul fronte strada. In alcuni casi ci si imbatte in palazzi fatiscenti.
E i commercianti che stanno resistendo e stanno riprendendo il lavoro dopo la quarantena da Coronavirus, con attività tutto sommato floride (come la salumeria e il fruttivendolo tra piazzale Giusti e San Bovo), sono seriamente preoccupati. Ci dicono all’unisono: “Meno negozi significa comunque meno passaggio e quindi meno affari di prima”. Quanto resisteranno?
Le attività ancora attive sono altrettante: di queste almeno 5 vengono gestite da imprenditori di origine asiatica.