Coronavirus, Spi Cgil lancia campagna #vicinatosolidale  per aiutare anziani soli

Coronavirus, Spi Cgil lancia campagna #vicinatosolidale per aiutare anziani soli

Mestre, 10 aprile 2020 – È sufficiente una telefonata al cellulare o all’apparecchio di casa. Oppure un sms, un messaggio whatsapp o una semplice “citofonata”. Non ci vuole molto, insomma, per sostenere la vita di una persona anziana che vive da sola in balia di questa terribile emergenza sanitaria. E in una battaglia tanto ostica, il vicino di casa, il dirimpettaio, o semplicemente chi abita nella stessa via o nello stesso quartiere possono giocare un ruolo fondamentale. 

Partendo da tali considerazioni, il sindacato dei pensionati (Spi) della Cgil regionale lancia la campagna #vicinatosolidale un vero e proprio appello rivolto al senso di responsabilità dei cittadini più giovani nei confronti di quelli più anziani e in particolare degli ultraottantenni.

Siamo preoccupatissimi per i nostri anziani – commentano dalla segreteria dello Spi Cgil regionale -. Da settimane lo siamo per color che sono ricoverati nelle case di riposo e per questo pretendiamo dalla Regione interventi urgenti e la convocazione di un tavolo tecnico per scongiurare l’ecatombe nelle Rsa. Ma lo siamo ugualmente per i tanti anziani soli che vivono in silenzio questo dramma, senza contatti con familiari e con parenti, e che rischiano di ammalarsi – e anche di morire – senza che nessuno se ne accorga e possa assisterli e accudirli. Temiamo che ce ne siano tanti in questa condizione ed è a loro che rivolgiamo ora il nostro pensiero“. 

La campagna #vicinatosolidale - che avrà un’ampia diffusione via social per raggiungere più cittadini possibili in tutto il territorio veneto – propone ai cittadini un modello di vigilanza, assistenza e sostegno di “quartiere”, di “via”, di “condominio”, finalizzato a limitare le situazioni di forte disagio sociale, a volte anche drammatiche (e purtroppo frequenti) che vedono persone fragili e indifese (soprattutto anziane) combattere da sole questa terribile epidemia. 

In pratica, è sufficiente che i cittadini residenti nello stesso quartiere (o nella stessa strada, nello stesso palazzo) si scambino fra loro i contatti – numeri di telefono ed eventualmente pure la mail – per vigilare direttamente o indirettamente sulla situazione delle persone più a rischio, e in particolare di quelle più anziane. Avere per loro un occhio di riguardo, perché spesso sono anche le persone più diffidenti, più restie a comunicare. 

I rapporti di vicinato in questo caso sono preziosi e indispensabili – continuano dalla segreteria dello Spi del Veneto - all’interno dei gruppi whatsapp si possono segnalare eventuali situazioni critiche. Con una telefonata giornaliera o con un messaggio o con una semplice citofonata, o segnalando i singoli casi più gravi ai Servizi sociali del Comune, si può proteggere la vita di chi non ha nessuno che gli stia vicino in questo drammatico momento”.   

Per capire la dimensione del problema, ricordiamo che in Veneto risiedono circa 350 mila ultraottantenni. Fra questi un quarto non è autosufficiente in modo totale o parziale. Gli over 80 “soli” (perché vedovi, celibi/nubili o divorziati) sono circa 211 mila (4 su 5 donne). In questo dato rientrano oltre 155 mila vedove (e 26 mila e 500 vedovi).     

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