Vicenza, 18 novembre 2020 – Ospitiamo di seguito una lettera di Davide Lovat, presidente dell’associazione culturale cristiana Il Popolo di San Marco e direttore di Pagine Venete. Un intervento che va al nocciolo del problema etico e politico che stiamo vivendo in Veneto in questi tempi di epidemia da Covid-19; ma non solo in Veneto. Lovat si contrappone in modo veemente all’approccio biopolitico e materialista che viene propinato al popolo anche dal presidente della Regione del Veneto.
LA LETTERA DI DAVIDE LOVAT
Egregio direttore,
le recenti uscite del Presidente Zaia sui vaccini passano inosservate per il clima di terrore diffuso, misto all’assenza di contraddittorio tipico della nostra regione, ma la gravità è tale che io non posso tacere come cittadino, come cristiano, come veneto, come persona.
Certo sono consapevole che criticare il sig. Zaia oggigiorno in Veneto sia considerato più grave che bestemmiare in chiesa durante la consacrazione del Santissimo, ma voglio che sia reso noto che non tutti accettano l’orribile errore filosofico che sta dietro quella mentalità che fa dire al “governador” che siamo dei semplici mammiferi e quindi possiamo venire vaccinati dai veterinari.
L’approccio “biopolitico” tanto in voga ha come naturale destinazione l’applicazione all’umano di categorie e provvedimenti tipici della zootecnia, come chiusure in recinti, vaccinazioni continue, obblighi alimentari, scelte di selezione standardizzata alla nascita e alla morte. Questa mentalità si sta diffondendo in ogni ambito ed è figlia di una precisa visione del mondo che riduce l’essere dell’uomo alla sua mera individualità biologica, un’ideologia materialista a cui io mi contrappongo radicalmente, in nome dei valori fondanti della nostra civiltà.
Va dunque riscoperto il significato del termine “persona”, frutto della riflessione cristiana sulla Trinità e cardine fondamentale della civiltà occidentale, base del Diritto come disciplina filosofico giuridica e anche di tutti i diritti veri, concetto da contrapporre alla deriva deterministica e nichilista del tempo corrente.
Quando l’uomo dimentica di essere “immagine e somiglianza del Dio trinitario” finisce per ridursi a semplice “anthropos”, vale a dire solo un primate più evoluto degli altri animali, oppure l’Adam Qadmon delle dottrine gnostico-cabalistiche amate da precisi gruppi umani che oggi generano molti dei pensieri dell’ideologia dominante.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata poi la ventilata ipotesi, letta sui giornali locali, che l’ipotetico vaccino per il Covid19 diventi un requisito necessario per accedere a beni e servizi.
L’idea che il vaccino diventi un “pass” è contraria alla Costituzione sotto diversi punti di vista, espressi in diversi articoli della Prima Parte dedicata ai “Diritti e doveri dei cittadini”; ma ormai della Costituzione è stato fatto strame a suon di DPCM in questo 2020 e sembra non importare ad alcuno.
Soprattutto i cittadini non conoscono i loro (propri) diritti e così è possibile che uno come il sig. Zaia, che considera l’essere umano un qualsiasi mammifero alla stregua delle bestie da vaccinare tramite veterinario, goda del 75% di consenso elettorale.
Ebbene: non in mio nome! E lo ribadisco anche se foste tutti dalla sua parte, perché la verità non è cosa che si decide a maggioranza.
Davide Lovat
Nella foto di copertina Davide Lovat si fa un selfie con i romanzi assai noti di Orwell in una posa carica di sarcasmo
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