Questa sera martedì 23 aprile 2024 il Consiglio comunale di Vicenza ha approvato, reintroducendola, una norma comunale abolita dal sindaco Francesco Rucco, la cosiddetta clausola antifascista sull’utilizzo di suolo pubblico per l’organizzazioni di manifestazioni. Tra i primi commenti a giungere nelle redazioni, quello della CGIL di Vicenza e provincia che ha espresso massima soddisfazione per il ritorno alla norma introdotta a suo tempo dal sindaco di centrosinistra Achille Variati. Il sindacato ha anche ringraziato la maggioranza e il sindaco Giacomo Possamai.
«Quando nel 2020 la Giunta decise di modificare la cosiddetta “clausola antifascista” dai regolamenti comunali della nostra città – afferma in una nota il segretario generale Giampaolo Zanni -, la Cgil di Vicenza, assolutamente contraria a quella decisione, dichiarò che il ripudio del fascismo è, per un’organizzazione democratica come la CGIL, un riferimento di grande e fondamentale valore politico, culturale, etico e sociale, che ogni cittadino dovrebbe condividere per non dimenticare un pezzo drammatico della nostra storia ed evitare che si ripeta».
«Vicenza, città medaglia d’oro per la lotta di Resistenza, non merita decisioni che in qualche modo mettano in discussione la lotta antifascista, costata sangue e dolore, per la democrazia e la libertà per tutte e tutti e per la giustizia sociale».
E ancora all’epoca si scrisse: «la CGIL di Vicenza si sarebbe battuta per impedire la modifica del regolamento, assieme a quanti hanno a cuore il valore della democrazia e della libertà».
«Per queste ragioni – sottolinea Giampaolo Zanni – la CGIL di Vicenza esprime grande soddisfazione per il ripristino a Vicenza, avvenuto oggi in Consiglio Comunale, di questa clausola, perché porta a compimento una lotta di quasi cinque anni per affermare il valore politico, culturale, etico e sociale dell’antifascismo, fondamento della nostra preziosa e sempre attuale Carta Costituzionale e garanzia dei valori della democrazia, della giustizia sociale e della libertà nel nostro paese».
E conclude Zanni ringraziando «il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta per questa decisione e tutte le forze sociali e politiche che si sono battute in questi anni per questo risultato».