Chievo, dalla favola che fu alla speranza di tornare in serie A – di Luz

Chievo, dalla favola che fu alla speranza di tornare in serie A – di Luz

Verona, 4 luglio 2020 – CALCIO, SERIE B – Quanti veneti hanno vissuto con partecipazione ed entusiasmo la bella favola del quartiere di Verona – Chievo appunto – che improvvisamente, quasi per una sorta di tocco magico della dea Eupalla, la divinità pagana partorita dalla fantasia di Gianni- Brera, diventa addirittura protagonista nel calcio che conta?

Tanti, tantissimi, e non solo veneti, ma anche italiani, sudamericani, nordici, africani etc. La favola del Chievo rimarrà una pagina straodinaria del calcio veneto e non solo. Dall’inizio degli anni 2000 allo scorso anno, il Ceo gialloblù – molto inviso dai cugini-coltelli dell’Hellas (il tifo è così! – ha praticamnte vissuto un ventennio pallonaro ai massimi livelli. 

Nei primi anni anche di classifica, sotto la guida memorabile del tecnico furlan Gigi Delneri. Poi, campionati impostati per la salvezza – parola d’ordine assoluta del presidente Campedelli -, talora faticosa, tal’altra agevole, fino alla brutta retrocessione dello scorso anno, aggravata pure dalla penalizzazione per vicende di mercato/bilancio.

E adesso? Precipitato in B, il Chievo si è rifatto man mano psicologicamente e ha percorso gran parte del campionato, quello attuale massacrato dal Covid 19, sempre lontano dai riflettori (non è mica l’Hellas!), ma facendo la sua parte in maniera diciamo così dignitosa. Pubblico sempre pochino sugli spalti, soprattutto ora che è in serie B, anzi adesso per il coronavirus non c’è proprio nessuno, per cui dovrebbe trovarsi a proprio agio, meglio di tante squadre straseguite dai tifosi, come Benevento, Frosinone, etc.. 

Ora i  mussi volanti sono però lì all’ultimo posto della lista delle squadre da playoff e tentano di fare il colpaccio. A quota 46 punti in classifica, a nove lunghezze dal Crotone, a sei da Cittadella e Pordenone, le altre due squadre venete ( Pordenone è in Friuli lo sappiamo, ma è limitrofo per tante cose, non solo di confine) che puntano alla A, qualche speranza c’è.

Ieri sera il Chievo ha impattato in Liguria contro l’Entella ed è rimasto incollato con lo sputo all’ottavo posto. Un posto, per la verità, assai ballerino e ambito.

Il prossimo banco di prova è rappresentato dal Trapani che lotta per la salvezza: sarà al Bentegodi venerdì sera.

Bene, proprio da venerdì prossimo si capirà se il Chievo fa sul serio, oppure vivacchia. Se intende cioè tentare di andare in serie A col massimo impegno oppure ci prova soltanto.

La squadra, guidata da mister Aglietti (che lo scorso anno in condizioni analoghe portò l’Hellas in serie A) è oggettivamente forte: Giaccherini, Vignato, Obi, Vaisanen, Diordevic, Ceter e via dicendo, sono giocatori da serie A (dove hanno fatto vedere di cosa sono capaci).

Il pubblico manca per tutti, quindi sta a loro impegnarsi sul serio per ricordarci qualche pagina della bella favola.

MI illudo?  Vedremo.

LUZ

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.