Caso Eco+eco: prosegue lo scontro al calor bianco tra il sindacato Fiadel e la controllata di Veritas

Caso Eco+eco: prosegue lo scontro al calor bianco tra il sindacato Fiadel e la controllata di Veritas

Venezia Mestre, 21 gennaio 2023 – Che cosa si è mosso in Eco+Eco dopo il j’accuse lanciato dai vertici regionali del sindacato Fiadel in relazione ad alcune situazioni di estrema criticità all’interno della società veneziana che si occupa di trattamento rifiuti che a sua volta fa parte della galassia Veritas? A che punto è la diatriba sindacale per quanto riguarda alcune controversie rispetto alle condizioni di lavoro in seno alla srl di via della Geologia?

La querelle era deflagrata definitivamente quando Maurizio Contavalli, segretario veneto di Fiadel aveva dato conto di una serie di dossier scottanti che riguardano proprio la ditta che fa capo al gruppo Veritas: ne aveva parlato Lineanews.it non più tardi del 10 dicembre 2022 .

PRIMI DISSAPORI


Stando alle voci che arrivano per l’appunto da via della Geologia i primi dissapori si erano materializzati a metà dell’aprile 2022. In quel periodo dopo una assemblea congiunta assieme ai rappresentanti della FilctemCgil venne chiesto un incontro urgente con i vertici aziendali: sia per affrontare il tema della errata applicazione di alcuni contratti ad alcuni lavoratori (della capofila Eco+eco e di alcune controllate, ma anche di alcuni lavoratori delle società in appalto); sia per affrontare il tema del clima teso in seno all’azienda. Clima che come riportato da Lineanews.it sarebbe sfociato addirittura in una serie di minacce. In quel frangente, stando alla doglianza di Contavalli il vertice aziendale avrebbe rifiutato l’incontro giacché non intendeva confrontarsi con la Fiadelt

GLI ESPOSTI


Il 25 luglio 2022 la Fiadel, non ottenendo risposte dai vertici di Eco+eco «si vede costretta» ad inviare un esposto al servizio ispettivo dell’Ulss veneziana in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro ossia lo Spisal. Al centro di quest’ultimo c’è appunto la querelle sulla mancanza, per quanto riguarda il personale che si occupa di conduzione dei mezzi, di docce, di lavandini, di acqua corrente a fronte invece dei wc chimici esterni ubicati nel parcheggio ed assai trascurati sul piano dell’igiene.

Il perdurare «di questa sorta di inerzia costringe» il segretario della Fiadel a depositare un secondo dettagliato esposto, che peraltro contiene notizie di reato, alla direzione veneziana dell’Ispettorato del lavoro: l’iniziativa porta la data del 4 agosto. Il 12 agosto, «visto che poco o nulla si muove in ditta», spiega Contavalli ai taccuini di Lineanews.it, il sindacato indipendente decide di procedere con la sua battaglia. Tra le altre, veniva segnalata la errata applicazione del «Contratto collettivo nazionale di lavoro». Quello che in gergo viene definito Ccnl: nello specifico viene applicato il contratto del vetro, (contratto meno vantaggioso) al personale che svolge mansioni prettamente legate all’igiene ambientale. «In questo senso gli enti ai quali ci siamo rivolti – denuncia Contavalli – non hanno mai dato una risposta degna di questo nome».

LA SEGNALAZIONE A ZANUTTO


E lo stillicidio continua. Il 12 agosto 2022 Fiadel indirizza un nuovo esposto allo Spisal per segnalare un crescente numero di infortuni sul lavoro. Il 2 dicembre 2022, «senza novità apprezzabili» denuncia ancora Contavalli, viene inviata una segnalazione all’amministratore delegato di Eco+eco Massimo Zanutto; il quale viene invitato «a prendere provvedimenti per quanto di sua competenza» in relazione ad episodi che si sono sostanziati in minacce e ritorsioni nei confronti dei lavoratori.

Dopo un fuoco di fila durato mesi il 6 dicembre alla Fiadel giunge la risposta scritta del dottor Zanutto. Il quale si limita a ribadire la impossibilità da parte sua di incontrare i dirigenti di Fiadel in ossequio alle decisioni assunte dal gruppo controllante di Eco+eco: ovvero il gruppo Veritas. Il quale ha stabilito che non è possibile alcuna interlocuzione con quella sigla indipendente. A quel punto alla Fiadel «non rimaneva che inviare un nuovo esposto allo Spisal veneziano al fine di segnalare i predetti fatti e ala totale inerzia della datrice di lavoro».

ASSEMBLEA «MOLTO TESA»


E le settimane passano. Il 12 dicembre in Eco+eco si tiene una assemblea dei lavoratori «molto tesa»: durante la quale si annuncia il passaggio di cinquantasei dipendenti di Eco+eco, quasi tutti autisti, nelle fila della controllata Metalrecycling. Questo passaggio preoccupa non poco una parte dei dipendenti interessati. I quali temono condizioni contrattuali e condizioni di lavoro peggiori rispetto al passato.

INFORTUNI OCCULTATI? LA DISPUTA PROSEGUE


«A questo punto – spiega il segretario Contavalli – ribadendo ancora una volta le preoccupazioni espresse a Lineanews.it ci lascia stupefatti che così tante segnalazioni relative tra le altre ad infortuni sul lavoro fatti passare per malattia e ad infortuni accaduti in impianti non autorizzati alla operatività fatti passare per luoghi di lavoro non abbiano spinto lo Spisal ad ascoltare la nostra testimonianza. Addirittura abbiamo contezza di un dipendente che infortunatosi sul lavoro, pare con un paio di costole fratturate per un mese di prognosi, sia stato condizionato da qualcuno a spiegare ai sanitari dell’Ospedale all’Angelo di Mestre che quell’incidente fosse avvenuto fuori dall’orario di lavoro».

LUCA DRIUSSI E IL POSSIBILE «CONFLITTO DI INTERESSE»


Ma c’è di più. Durante l’incontro del giorno 12 dicembre con i vertici di Eco+eco in cui la parte datoriale viene rappresentata «da Massimo Zanutto quale amministratore delegato, da Ennio Scridel quale direttore tecnico, da Chiara Bellon quale direttrice del personale di Veritas, da Daniela Grisostolo e da Francesco Canciani quali funzionari di Veritas ci viene confermato – spiega Contavalli – come Luca Driussi legale rappresentante della appaltatrice Ecosorting sia divenuto dipendente di Metalrecycling e in veste di dipendente di quest’ultima sia stato poi distaccato in Eco+eco: palesandosi così un potenziale conflitto di interesse rispetto al quale i vertici di Eco+eco nonché quelli di Veritas dovrebbero fare chiarezza».

Sempre durante quell’incontro il direttore tecnico di Eco+eco Scridel avrebbe sostenuto come «i lavoratori addetti al trasporto di rifiuti e fanghi non abbiano diritto a spogliatoi, docce e servizi igienici». Questo intendimento, fa sapere ancora Contavalli, «ha lasciato di stucco parecchi lavoratori che non sono in grado di capacitarsi di fronte a tale chiusura in materia di igiene sui luoghi di lavoro». Ed è alla luce di tutto ciò che i vertici di Fiadel auspicano «un intervento deciso delle autorità competenti, a partire dallo Spisal».

IL SILENZIO DEGLI INTERESSATI


Questi in linea di massima sono gli addebiti mossi dalla Fiadel. Ma i diretti interessati come la pensano? Chi scrive ha contattato direttamente l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin il cui referato si occupa del coordinamento e del controllo anche sulla condotta degli uffici Spisal. Poi è stato contattato l’assessore veneziano alle partecipate Michele Zuin, visto che il comune della città lagunare è l’azionista di riferimento di Veritas. E ancora è stata contattata la direttrice dello Spisal Ulss 3 Serenissima Maria Nicoletta Ballarin, il presidente di Veritas Vladimiro Agostini nonché l’amministratore delegato di Eco+eco già Ecoprogetto Massimo Zanutto. Nessuno, almeno per il momento, ha scelto di fornire la propria versione dei fatti.

L’ECCEZIONE DELLA CAPOFILA


L’unica eccezione è quella di Veritas che poi è la controllante ultima di Eco+eco. Per quanto concerne Veritas il presidente Agostini ha deciso di non intervenire nel merito lasciando l’incombenza però al portavoce aziendale Riccardo Seccarello. Il quale in questo modo rende noto il punto di vista della società rispetto alle doglianze di Fiadel: «Per quanto riguarda i servizi igienici ribadiamo che non servono bagni separati né spogliatoi per gli autotrasportatori. Lo Spisal intervendo sul caso – rimarca Seccarello – si è semplicemente limitato a notificare alla Eco+eco alcune raccomandazioni che riguardano, tra le altre, il miglioramento della segnaletica: il tutto in attesa che venga realizzata un’area trasporti ad hoc nel sito di Metarecycling» società riferibile ad Eco+eco e quindi al gruppo Veritas alla quale, spiega Seccarello, si riferisce nello specifico la doglianza della Fiadel.

PARLA IL PORTAVOCE


Quanto alle criticità lamentate dallo stesso sindacato per le condizioni igieniche proprio dei servizi igienici Seccarello aggiunge che in aprile dopo la visita della Spisal questi ultimi sono stati cambiati e sostituiti ex novo. Ancora il portavoce aggiunge che «non c’è nessun tipo di sporcizia perché l’impresa affidataria ogni giorno provvede con le pulizie». Poi un’altra annotazione: «Ricordo a tutti che stiamo parlando di una ditta che tratta rifiuti, le aree anche quelle esterne vengono pulite ma non possiamo pensare ad un luogo di lavoro simile ai locali asettici di una industria farmaceutica». Ma come la pensa Veritas invece sulla questione della errata applicazione dei contratti per alcuni lavoratori? Seccarello spiega che in attesa che questi ultimi siano assunti col contratto di riferimento per evitare ogni peggioramento proprio sul piano contrattuale «è vigente una integrazione ad hoc» in questo senso.

MINACCIA DI MORTE? «SCAZZI TRA DIPENDENTI E TRA SINDACATI»


Quanto alle minacce di morte che sarebbero state indirizzate da un dipendente della ditta ad un altro il portavoce parla di «scazzi tra dipendenti e tra sindacati» rispetto ai quali l’azienda non ha nulla a che vedere anche perché non ci sarebbero neppure le condizioni per procedere con l’avvio «di un procedimento disciplinare» nei confronti del presunto autore della minaccia. Relativamente poi al problema del possibile conflitto di interesse in capo a Luca Driussi «non è compito del sindacato andare a chiosare le scelte aziendali in merito alla organizzazione del personale: sono per l’appunto questioni organizzative interne che non intendiamo discutere sulla stampa».

«PRESA DI DISTANZA»


Contavalli peraltro in più occasioni aveva parlato anche di infortuni sul lavoro fatti passare per altro. A questo addebito Seccarello replica così: «Non è mai stata fatta pressione, né mai sarà fatta, sui dipendenti di Eco+eco per nascondere un infortunio sul lavoro camuffandolo come incidente personale. Le affermazioni di Contavalli sono molto gravi e diffamatorie». Seccarello conclude spiegando che il 13 dicembre 2022 quasi tutti i lavoratori di Eco+eco, centotrenta più o meno, hanno messo nero su bianco «una presa di distanza dall’operato del sindacato Fiadel.

Nella foto Maurizio Contavalli, segretario veneto del sindacato Fiadel (foto Marco Milioni)

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