Il Bacino di Caldogno entrerà in funzione in agosto 2015 e a febbraio 2016 l’ultimo collaudo

Al centro Luca Zaia presidente del Veneto. Alla sua destra Costantino Toniolo, Dietro i sindaci di Isola e Villaverla, Francesco Gonzo e Ruggero Gonzo. A sinistra del Presidnete Marcello Vezzaro sindaco di Caldogno e Achille Variati sindaco di Vicenza.

Al centro Luca Zaia presidente del Veneto. Alla sua destra Costantino Toniolo, Dietro i sindaci di Isola e Villaverla, Francesco Gonzo e Ruggero Gonzo. A sinistra del Presidnete Marcello Vezzaro sindaco di Caldogno e Achille Variati sindaco di Vicenza.

“Oltre a saper fare bene, bisogna saper mediare tra i vari interessi sul territorio e va dato atto ai sindaci e agli amministratori dei comuni dell’area del Bacino (Caldogno, Villaverla, ma anche Vicenza …, ndr) di aver fatto un ottimo lavoro mettendo attorno ad un tavolo i proprietari, le associazioni agricole, le associazioni ambientalistiche (vedi oasi di via Vegre, ndr) e naturalmente l’interesse dell’intero Veneto a garantire la sicurezza di tutti i cittadini che vivono nei territori che insistono sull’asta del Timonchio-Bacchiglione a partire da Caldogno e Vicenza città!”

L’ha affermato il consigliere regionale Costantino Toniolo (NCD), durante la visita di questa mattina al cantiere del Bacino di laminazione di Caldogno: un impianto su un terreno di 110-120 ettari, pari a 150 campi da calcio, nel territorio comunale di Caldogno ai confini con il comune di Villaverla. “Un’opera assolutamente necessaria che costa 40 milioni di euro, che salva le nostre case e la nostra economia locale dalle alluvioni”, spiega Toniolo, “e che in questi anni sta dando lavoro a 9 aziende vicentine e venete e, per contare solo coloro che lavorano in cantiere, a 60 persone”.

“L’ultimo collaudo, quello della cassa di espansione a valle, è previsto che sia fatto a febbraio 2016”, continua Toniolo, “ma già l’estate prossima (agosto del 2015) sarà in funzione la cassa di espansione più grande, quella a monte!”

“Da quel che abbiamo visto i lavori procedono secondo il programma previsto”, sottolinea Toniolo. “Tutto è funzionato bene, dalle diverse fasi del progetto, alla trattativa con i proprietari dei terreni che hanno ceduto la servitù di allagamento alla Regione, per giungere alla gara per l’assegnazione dell’appalto. E questo grazie all’istituzione del commissario post alluvione che ha permesso di aggirare quella burocrazia soffocante che nei tempi precedenti ha sempre ostacolato ogni iniziativa in tal senso”.

E puntualizza Toniolo: “in materia di sicurezza idraulica e idrogeologica è necessario che a livello nazionale il Governo tagli la burocrazia in modo consistente (naturalmente garantendo la legalità), e soprattutto allenti quanto prima il patto di stabilità a cui sono sottoposte le amministrazioni locali in modo che si possano spendere le tante risorse in cassa, soprattutto qui nei comuni veneti per mettere in sicurezza il territorio, a partire dalle cose più semplici”, conclude Toniolo: “ad esempio pulire i fossi e le fognature, per arrivare ai lavori più importanti come la realizzazione di argini rinforzati e delle casse di espansione”.

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