Vicenza, 24 aprile 2020 – Ad Arzignano, grazie al “Capitano”, stanno montando il caso di Arzignanoacasa.it, che sarebbe, a loro dire, un’app per mettere in rete locali, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e gelaterie promossa dal Comune perché l’Ovest vicentino sarebbe fuori dai servizi internazionali di delivery, ovvero di consegna a domicilio del cibo, ma anche di altre merci da parte dei negozi locali.
Ma perché Arzignano è fuori da questi servizi di intermediazione? semplicemente perché i negozi non hanno mai chiesto di accedere a determinati servizi. Qualcuno dice che il problema è il solito: la “massa critica”. Arzignano non rappresenterebbe un mercato interessante per realtà come Deliveroo o Just Eat …
Benissimo, anzi malissimo! I due servizi appena citati in realtà permettono il pagamento preventivo on line con carta di credito o pay pal.
Arzignanoacasa.it, intanto non è un’app, ma un sito da quel che ci risulta. Si paga come si pagava una volta e ancora oggi la pizza a domicilio: alla consegna col danaro contante. Inoltre il sito (e non l’app) riporta solo la possibilità di inviare messaggi con whatsapp al ristorante o negozio, o permette la semplice telefonata in automatico schiacciando un bottone. Ma è esattamente la stessa cosa che ci permette di fare Google Maps, e meglio. Inoltre il servizio del colosso californiano ci permette pure di vedere foto e commenti dei clienti e capire come è stato valutato il prodotto e il servizio da parte dei clienti precedenti. Non solo per ristoranti e affini, ma anche per tante altre attività.
Qual è il problema allora? semplicemente che gli esercenti di Arzignano non si sono mai iscritti in gran parte (ma i principali locali ci sono) per ignoranza (e ricordiamo che è gratis fino ad un certo livello): troppi sono quelli che dormivano sonni tranquilli e non hanno mai pensato che la rete delle reti potesse essere loro utile ad esempio in un momento di crisi e di emergenza da contagio da Coronavirus come quello che stiamo vivendo.
Chi ha realizzato questo sito ha scoperto semplicemente l’acqua calda. Chi l’ha caldeggiato e voluto avrebbe fatto meglio a proporre corsi gratuiti di utilizzo delle risorse di Google alla cittadinanza. E ci piacerebbe capire quanto è costato questo giochino al Comune di Arzignano: si parla di 300 euro mese di canone per ogni comune che lo utilizzerà, ma la progettazione e la realizzazione del sito con il software di gestione quanto è costato?
Ora la palla passa alle opposizioni in consiglio comunale, se ci sono! Perché nel caso ci si potrebbe rivolgere anche alla Corte dei Conti!
Insomma che dire: qui hanno scoperto l’acqua calda e ArzignanoACasa.it è davvero una “cagata pazzesca”.