Vicenza, 29 marzo 2020 – Dopo aver “picchiato duro” nelle case di riposo del Padovano il Coronavirus si è diffuso anche nelle strutture del Vicentino, prima a Bassano del Grappa e poi a Rossano contagiando dipendenti e soprattutto gli ospiti che per la loro età avanzata rischiano davvero la vita! Molti gli appelli di della Funzione pubblica di Cgil Cisl Uil che rappresentano i lavoratori che assistono le persone anziane nelle RSA . Vicenza non era ancora stata interessata, ma ieri il Covid-19 è arrivato proprio all’IPAB di Vicenza in contrà San Pietro! Ecco l’ultimo comunicato della Funzione Pubblica CGIL di Vicenza:
“Il primo caso di positività all’IPAB di Vicenza pone al centro dell’attenzione la fragilità del sistema della nostre case di riposo e l’enorme rischio che si annida in strutture residenziali che ospitano persone fragili e nelle quali, purtroppo, la possibilità e facilita della diffusione del contagio e molto alta, come ci insegnano tristemente i casi della Madonnina di Bassano del Grappa e di Villa Aldina a Rossano Veneto.
Nelle scorse settimane abbiamo inviato richieste e diffide a diverse strutture, per segnalare la carenza dei DPI per il personale e piu in generale la mancanza di protocolli chiari e uniformi per la gestione delle emergenze. L’immagine che emerge e di un sistema, quello delle strutture residenziali, disomogeneo, senza un regia chiara e in cui le decisioni, anche nell’applicazione delle varie direttive delle ULSS, e lasciata ai singoli dirigenti, in totale assenza di una condivisione a livello provinciale o distrettuale, tantomeno regionale.
A tal proposito sono gravi le affermazioni del Presidente Zaia quando, nel rilevare la difficolta di un governo regionale del sistema delle case di riposo poiché hanno una gestione a sé, nella sostanza evita di prendersi una responsabilità che invece e piena, a partire dalla mancata riforma delle Ipab, che ha messo in ginocchio il sistema e che oggi mostra i suoi effetti deleteri in tutta la sua drammaticità.
Pensiamo, al contrario, che serva una risposta straordinaria, in grado di mettere insieme Regione, ULSS, Direttori e Organizzazioni Sindacali, per individuare misure omogenee e trasparenti che mettano in sicurezza i lavoratori e gli ospiti, senza escludere l’istituzione di veri e propri “Centri COVID 19”, sulla falsa riga di quanto sta avvenendo con gli ospedali.
Non e più il tempo di guardare solo in casa propria, sentirsi tranquilli perché il problema riguarda “il vicino di casa”, interpretare le virgole delle disposizioni normative e pensare alla burocrazia e alle formalità.
Serve invece che Regione Veneto fornisca immediatamente forniture straordinarie di DPI a quelle strutture che ne abbiano carenza, serve che al personale che opera nelle case di riposo sia garantito in tempi rapidi l’accesso al tampone di controllo, serve un monitoraggio costante sul numero dei contagi all’interno delle strutture, siano essi di ospiti o lavoratori, serve che si inizi pensare ad uno stanziamento straordinario di risorse per ammortizzare l’enorme impatto anche economico che l’emergenza sta avendo su ogni singolo Ente.
Ne va della tenuta del sistema, della salute dei nostri anziani e di chi lavora, e di conseguenza, di tutta la comunità”.