Festival biblico 2015 fa il pieno con 45mila presenze nel ripensare il rapporto tra uomo e creato

I cantanti premiati al Festival Biblico con alcuni organizzatori sul palco del tendone di piazza Duomo a Vicenza

I cantanti premiati al Festival Biblico con alcuni organizzatori sul palco del tendone di piazza Duomo a Vicenza

45.000 presenze, una straordinaria offerta di eventi e una grande occasione per ripensare il rapporto tra uomo e creato alla luce della Sacra Scrittura a cui ha preso parte un pubblico eterogeneo. Calato il sipario sulla XI edizione del Festival Biblico che quest’anno ha portato a confrontarsi sul tema ‘Custodire il Creato, coltivare l’Umano’ biblisti, teologi, sociologi, architetti, economisti e artisti, sono sicuramente questi i dati più significativi a pochi giorni dagli ultimi eventi in piazza.

Il Festival, promosso dalla Diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, quest’anno ha coinvolto ben 5 città, tra cui Trento, con Vicenza capitale e madrina della rassegna e 17 sedi in provincia. Ma soprattutto, è riuscito, partendo da un’analisi biblica – che ha visto interventi del calibro di Richard Bauckham sul senso dell’uomo all’interno della creazione, del teologo Jürgen Moltmann su ‘La svolta ecologica della teologia’ e molti altri, tra cui Corinne Lanoir, jean Luis Ska, Paolo Benanti, Earl Lavender, Pier Davide Guenzi ad aprire un dibattito significativo sul tema allargandolo a questioni sociali ed economiche, con Luigino Bruni, Mauro Magatti, Ilvo Diamanti, Paolo Portoghesi, ad approfondimenti antropologici e a testimonianze significative come quella dei missionari in terra di Boko Haram, della ballerina e pittrice ‘speciale’ Simona Atzori, di Sammy Basso, il diciannovenne affetto da progeria, tra i 5 casi in tutta Italia. Anche le arti, dalle mostre agli spettacoli, hanno intrecciato la musica al sociale, alle tradizioni di popoli e alla poesia potente delle parole di San Francesco come nel Cantico della magistrale Lina Sastri. Coloratissima la Festa delle Famiglie al Parco Querini a cui hanno partecipato circa 350 bambini con le loro famiglie. Tra i momenti più significativi della rassegna sulle Sacre Scritture anche l’immagine di Piazza Duomo gremita di persone che, sedute anche sull’erba, sono rimaste ad ascoltare l’incontro tra Enzo Bianchi, priore di Bose e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, la tavola rotonda di Ciotti, Colmegna e Rigoldi sulle ‘periferie’ o canticchiato il ritornello dell’Arca di Noè di Sergio Endrigo durante l’ultima serata con Patrizia Laquidara e Enrico De Angelis.

I presidenti del Festival Biblico, Roberto Tommasi e Ampelio Crema, tracciano a caldo un primo bilancio di questa undicesima edizione: “Nel percorso complessivo del Festival, che ha toccato in 12 giorni 5 diocesi, si conferma il vasto interesse registrato lo scorso anno con una proiezione di 45mila presenze – spiegano – ma al di là dei numeri, noi siamo molto contenti perché le priorità che ci eravamo dati sono state raggiunte, ovvero che il tema del festival fosse un appuntamento fondamentale per il credente ma altrettanto impegnativo e responsabilizzante per ogni uomo e donna, anche non credente. Grazie ai molti ospiti presenti alla rassegna, si è potuto indagare e ritrovarsi all’interno di temi come la scoperta del Creato, dell’essere creatura, della solidarietà di tutte le creature tra di loro e del prendersi cura di sé. Una cosa molto bella – sottolineano poi – è che tanti relatori che hanno partecipato ci hanno ringraziato dell’invito e si sono sentiti parte della rassegna, affermando che sono venuti proprio perché condividevano la sensibilità dell’evento, augurandosi di essere invitati nuovamente. E così il pubblico, che in alcuni casi, ha letteralmente invaso piazza Duomo, come in occasione dell’incontro Bianchi-Petrini o della tavola rotonda tra don Ciotti, Colmegna e Rigoldi. Abbiamo avuto la sensazione netta – anche per stessa ammissione di molte persone – che chi è passato al Festival Biblico per più appuntamenti o anche solo per una volta, si sia arricchito della Parola di Dio e anche di quanto si è appreso in questi intensi giorni attraverso un’esperienza di fraternità qual è proprio la rassegna in sé. Abbiamo guardato alla qualità degli interventi e la numerosa partecipazione registrata nonostante il primo weekend di brutto tempo nelle altre città, è un bel risultato. Ma soprattutto è un bel risultato che le persone ci chiedano di continuare ad andare avanti, nonostante i tempi non facili. Il nostro augurio è che lo spirito e l’arricchimento del festival continui anche nel quotidiano di tutte le persone che sono venute e certamente possiamo dire che nel 2016 ci saremo con una nuova edizione”.

(fonte: ufficio stampa F

estival Biblico)

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